I risultati emersi dalle urne (votanti 4.974), nelle recenti elezioni politiche, inducono a profonde riflessioni in proiezione delle elezioni amministrative di maggio e che, sino ad oggi, registrano la presenza (stando, almeno, agli striscioni già apparsi in paese) di tre candidati sindaci ufficiali: Franco Leonardi, Vincenzo Sanfilippo ed Angelo Tonzuso, quest’ultimo nuovo a simili esperienze.
Leonardi e Sanfilippo, nel passato quest’ultimo è stato sindaco di una giunta nella quale faceva parte anche Leonardi, dovrebbero “pescare” i loro voti fra quelli attribuiti, nei giorni scorsi, al Popolo della Libertà (1700 voti) e al Pd (619) ai quali notoriamente appartengono candidati di entrambi gli schieramenti, e altri piccoli partiti di centrodestra, per un totale di circa 2.700 voti. Voti, si badi bene, da dividere in due. Se in egual misura o in misura differente saranno gli elettori a deciderlo. Ed il resto dei voti (almeno altri 2.500) a chi andranno?
E, soprattutto, che fine faranno i 1.500 voti ottenuti dal Movimento 5 stelle (Grillo)? Su questo fronte ci sono novità: l’altra sera in un bar di Piazza Gelsi si è tenuto un primo incontro ufficiale del Movimento 5 Stelle. Pare che i sostenitori locali del M5S stiano accarezzando l’idea di partecipare alle prossime comunali: certo 1.500 voti raccolti in loco non sono un patrimonio da dissipare. E i grillini non sono disponibili a far cordate con altri ma da soli, a fare un rapido calcolo, potrebbero dare parecchio filo da torcere ai tre contendenti.
Paolo Licciardello
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