Stamattina all’Ars è prevista la riunione della Commissione Affari istituzionali. E mentre l’Aula attende di conoscere a fondo i contenuti del testo di riforma, tra favorevoli, come sono appunto i deputati grillini, e contrari, come gli esponenti del Pdl, adesso si cercherà di capire quali potranno essere i tempi per l’iter d’approvazione. Il sì alla riforma, infatti, deve essere dato necessariamente entro la fine di marzo, prima cioè dell’avvio della campagna elettorale in vista delle elezioni per il rinnovo delle amministrazioni provinciali, altrimenti occorrerà lavorare ad un testo per il rinvio delle elezioni, e la contestuale nomina di commissari straordinari.
Un cammino ancora tutt’altro che definito, dunque, ma che una volta concluso porterebbe una boccata d’ossigeno alle casse regionali, con il presidente Crocetta che ha inserito nel ddl il dirottamento di una parte di questi risparmi al finanziamento del reddito minimo di solidarietà da mille euro, anche questo argomento caro ai grillini.
A questo punto, però, è lecito domandarsi quale sarà il destino degli impiegati provinciali una volta effettuata questa riorganizzazione. Il Governatore ha rassicurato che i dipendenti rientreranno negli organici dei liberi consorzi di Comuni, e dalla Regione.
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