«La giustizia deve essere pronta ma non frettolosa». Alfio Scuto, Presidente della Corte di Appello di Catania ha iniziato il suo intervento nella giornata dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del distretto, citando Pietro Calamandrei uno degli storici redattori del codice di procedura civile del 1942.
L’illustrazione della relazione sull’Amministrazione della Giustizia ha tracciato uno spaccato dello stato di salute di un settore cardine della società che però vive da anni uno stato di profonda crisi. A dimostrarlo sono i numero e le problematiche che vanno dall’eccessiva durata dei processi, al sovraffollamento delle carceri, sulla cui gestione si è recentemente pronunciata la Corte di Strasburgo condannando l’Italia per “trattamento inumano e degradante”.
Le problematiche sono anche quelle delle piante organiche sempre più esigue, e di processi arretrati che pesano come zavorre sulla celerità del sistema. Aumentano i reati contro il patrimonio e permane il triste record che vede la criminalità minorile catanese al vertice delle classifiche italiane dei reati compiuti dagli under 18.
I tempi della giurisdizione civile: La Banca d’Italia ha stimato che i guasti dell’ambito della giustizia civile costano all’Italia fino a un punto di Pil l’anno. La situazione nel distretto di Catania «Appare stazionaria – afferma Scuto – senza variazioni significative del pesante arretrato e che le risorse giurisdizionali ordinarie, non riescono ad aggredire, mentre mostrano di poter fronteggiare le normali sopravvenienze annuali». I numeri descrivono la “zavorra”: i contenziosi pervenuti nel 2012 presso la Corte di Appello sono stati 4245, con un residuo di 15.045 procedimenti. Una diminuzione rispetto al 2011 di appena lo 0,57%.
Diritto di famiglia: «In tutti i Tribunali del distretto si è registrato l’aumento delle separazioni personali, il Tribunale di Catania è riuscito ad adeguarsi – prosegue Scuto – al termine previsto di 90 giorni per la comparizione dei coniugi, questo ha determinato un grave appesantimento delle udienze».
Giustizia minorile: «L’andamento del distretto risente dell’esiguità delle risorse sia interne che esterne all’Ufficio – afferma il Presidente – insufficiente è anche il numero dei giudici professionali previsti in pianta organica. E’ noto come la criminalità minorile ha numeri da primato».
Ambito Penale: «Tutti gli uffici del distretto hanno segnato l’aumento del contenzioso penale, che rende, anche considerando i vuoti d’organico la realizzazione della ragionevole durata del processo, obiettivo – continua Scuto – prioritario al fine di scongiurare le condanne passate che ha subito l’Italia in sede europea». I principali reati sono quelli contro il patrimonio, anche attraverso la costituzione di associazioni finalizzate alla realizzazione di truffe per lucrare i finanziamenti provenienti dall’Unione Europea. Al centro della relazione anche il tema della corruzione, i cui reati sono aumenti del 39%, ma anche quelli di peculato (+19%), concussione (+45%). Il dato più allarmante è però quello della droga con un notevole aumento dei procedimenti per spaccio nei confronti di imputati appena diciannovenni . In flessione invece i reati di rapina, estorsione e omicidio colposo.
Nota stonata quella dei maxi processi, in cui «Persistono le difficoltà connesse ai collegamenti a distanza e alla necessità per i collegi giudicanti di spostarsi nelle aule Bunker».
Alla cerimonia presente, su delega del Ministro della Giustizia Paola Serverino, Calogero Piscitello, Dg detenuti e Trattamento DAP, che ha plaudito alla buona gestione della Procura della Repubblica di Catania sottolineando però come le problematiche del sovraffollamento delle carceri persistano. Infine l’annuncio: “Presto verrà risolta la situazione di Piazza Lanza che verrà ampliato e ristrutturato”.
[foto speciale Dario De Luca]