La storia, molto locale, l’ha raccontata il collega Paolo Licciardello sul quotidiano La Sicilia. Ma, nel suo piccolo, è piuttosto educativa. Parla di donne e amministrazione della cosa pubblica realizzata con un pragmatismo che solo il genere femminile, educato alla praticità dalla gestione quotidiana multitasking, può perseguire.
Questa storia parla di tende, nello specifico di quelle «che adornano le stanze del sindaco, del direttore generale e della sala consiliare» del palazzo di città di Viagrande (Foto ProLoco da Facebook), provincia di Catania, dove oggi 15 gennaio si festeggia San Mauro Abate, il santo patrono.
Nell’imminenza della festa e della visita delle autorità civili, militari e religiose, c’è stata la necessità di far pulire i tendaggi per mostrare al meglio la “casa” comunale. Il preventivo, dai 60 agli 80 euro per ognuna delle tende, però, fa fare un salto sulla sedia al primo cittadino Vera Cavallaro che decide per una “soluzione interna”, ovvero il lavaggio casalingo delle tende della propria stanza. Detto fatto. Con l’esempio seguito subito dal direttore generale e dal vicesegretario comunale, guarda caso altre due donne, Deborah Casabona e Pina Cuscunà, che si sono occupate della pulizia degli altri tendaggi.
Il risultato è stata la pulizia a costo zero, ma soprattutto un esempio di “buona amministrazione” e di riduzione delle spese che a un uomo non sarebbe mai venuto in mente. Paradigma di molte decisioni che dovrebbero essere attentamente valutate in tempo di crisi perché la “cosa pubblica” è come fosse casa nostra. Solo che, ogni tanto, è facile dimenticarsene.