Quello delle politiche sarà per il Pdl il banco di prova definitivo. Le primarie come strumento per risollevare un area politica che al momento paga il prezzo più salato con gli elettori in termini di uomini e di consensi ( In Sicilia si voterà per la scelta del candidato Premier il 3 febbraio 2012).
L’idea sempre più concreta è però che anche per la scelta del candidato a Sindaco diCatania (elezioni previste nella primavera 2013) si possa utilizzare il meccanismo democratico di selezione interna. Una virata quasi dovuta ma nemmeno minimamente rappresentabile fino a qualche anno fa. I contendenti di certo non mancano. L’attuale Sindaco Raffaele Stancanelli di cuor suo non ha mai nascosto la volontà di correre per il secondo mandato. Rispetto al 2008, anno in cui si andò al voto ai piedi dell’Etna, la geografia delle coalizioni è ampiamente mutata.
L’esperimento Pdl-Mpa (ora PDS-Mpa) sembra ormai del tutto non riproponibile, l’Udc sulla scorta delle ultime regionali e dopo l’uscita dalla maggioranza consiliare sembra voglia riproporre anche a livello comunale l’alleanza con il Partito Democratico mentre nel Pdl ad ambire alla poltrona di primo cittadino sono in parecchi. La ricandidatura di Stancanelli non è affatto scontata, almeno senza il quasi obbligatorio passaggio dalle primarie.
Nell’ultimo congresso provinciale del partito, datato 26 febbraio 2012, l’attuale Sindaco era stato chiaro, in un momento in cui numerosi rumors lo davano in rotta con i vertici “Io sono la punta di diamante di una squadra che ha preso in mano una città massacrata negli ultimi venti anni, dopo anni abbiamo messo il rigore e la trasparenza nella gestione della città – proseguiva Stancanelli – io voglio essere il punto di riferimento del Pdl a Catania e nella Provincia “.
I mesi trascorsi hanno però messo da parte ambizioni e proclami e la rottura con il Senatore Pdl Pino Firrarello dopo il voto delle regionali si è consumata definitivamente. Una riproposizione della candidatura dell’attuale Sindaco è stata bollata da Firrarello come “improbabile”, parole a cui ha prontamente risposto il primo cittadino, “Rappresenta la vecchia politica e non essere il suo candidato mi toglie un peso”.
Insomma le strade sembrano essersi divise definitivamente con la possibilità che l’ex Senatore di Alleanza Nazionale guida una coalizione di centrodestra magari esterna al Popolo delle Libertà, di cui comunque Stancanelli fa ancora parte, formata ad esempio da La Destra e dal Partito dei Siciliani- Mpa, senza quindi passare dalle primarie interne al partito di Alfano. Anche su questa ipotesi pesa una forte incertezza. Nello Musumecinelle ultime ore ha mostrato la chiara volontà di proporre una candidatura proveniente dal suo schieramento politico (nn nome magari potrebbe essere quello di Ruggero Razza), ecco perché le primarie potrebbero allargarsi a una grossa fetta del centrodestra per la scelta definitiva di un candidato unitario.
Chi nelle primarie si metterà in gioco è quasi certamente, l’appena rieletto deputato regionale, Salvo Pogliese. L’ambizione delle corsa verso Palazzo degli Elefanti è chiara da tempo e una scelta allargata a tutto il centrodestra per la scelta del candidato potrebbe far sciogliere definitivamente la riserva. La partita è appena iniziata.
Dario De Luca