Essendo stata la Coordinatrice del Cenacolo Culturale A. Aniante dal maggio 2008 al 13 settembre 2011, voglio ricordare gli artisti componenti il cenacolo che hanno reso possibili tutte le manifestazioni organizzate dallo stesso e che, anno dopo anno, sono stati componenti dei comitati direttivi che mi hanno incoraggiata, sostenuta e supportata.
Carmelo Nastasi, uomo discreto e timido, amico generoso e leale, poeta finissimo che riesce a trasfigurare la realtà quotidiana nel sogno poetico di chi “vede oltre”, menzionato in Enciclopedie nazionali, la cui opera omnia ho avuto il privilegio di presentare e recensire nel giardino di Villa Càrcaci, il 24 luglio del 2011;
Chantal Gonfroy, donna riservata ed acuta, pittrice “franco-viagrandese”, umbratile e di atmosfera, che spazia fra le tecniche più disparate in un continuo crescendo di talento, dalle terre colorate che definiscono le nostre donne in vendemmia, alle Madonne su vetro, alle foreste e i ruscelli della Normandia;
Elio Ruffo, uomo raffinato, di grande equilibrio, che molto ha visto e vissuto e che traspone il suo sguardo di “viaggiatore” nei quadri di atmosfere siciliane o lontane; ritrattista attento e curioso che riesce a cogliere l’anima dei soggetti descritti, autore di una preziosa autobiografia, degna di scrittori di mestiere;
Mauro Giuffrida, uomo generoso e aperto ai rapporti umani, memoria storica dei “carrettieri” di Viagrande, autore prezioso di libri di tradizioni popolari, compreso quello in cui si citano i “pecchi” o soprannomi con cui si riconoscono i Viagrandesi e ideatore del museo privato di tradizioni popolari;
Cettina Quattropani, donna “spartana” e autrice di un libro molto particolare, una delle ultime entrate al Cenacolo, di rara sensibilità e potenzialità descrittive;
Anna Bellamacina, giovane donna sensibile e attenta, poetessa (che oggi leggerà i suoi componimenti presso Mondostudio), che sa cogliere in maniera curiosa ed attenta gli aspetti più reconditi dell’animo umano e della realtà circostante;
Alfio Grasso, valente coordinatore dal 2006 al 2008 del Cenacolo Culturale, giovane scrittore e “rimatore” di poemetti che traggono ispirazione dalle ballate di De Andrè di cui è cultore ed esperto, rievocatore, critico e salace di atmosfere d’antan, fondatore di Mondostudio;
Salvatore Giuffrida, uomo onesto, corretto, generoso e disponibile, pittore naif, che usa colori su tavole di legno, ma anche chine e matite, per descrivere racconti biblici o epici, o la realtà siciliana con la delicatezza di un uomo profondamente innamorato della sua terra e dell’umanità;
Santo Leone, uomo saggio ed equilibrato, di grande onestà intellettuale, sempre disponibile, che usa il pennello per “scolpire” quadri in cui i fiori, suo soggetto prediletto, balzano fuori dalla tela, con grande energia di forme e colori, a tutto campo, ma che non disdegna altri soggetti;
Angela Di Grazia, interessante, cara e discreta amica, giovane poetessa in cerca di sentieri dell’anima, articolata e complessa, dietro un’apparenza di semplicità, che esprime con poesia ermetica, i percorsi della vita propria ed altrui;
Orazio Caruso, di multiforme ingegno, uomo schivo ed umile, acuto e di intelligenza fulgida, scrittore prezioso di temi inusuali, regista teatrale di una compagnia “Le teste toste”, di ragazzi che riescono a far rivivere le opere in modo emozionante;
Pippo Nicolosi, uomo di grande riservatezza ed umiltà, benché le sue opere pittoriche siano state premiate in concorsi internazionali, poeta e pittore dai toni leggeri ed intimistici, che spazia mirabilmente attraverso le varie tecniche dall’acquerello alla gouache, dalla tempera agli oli, percorrendo i paesaggi della nostra amata Terra di Sicilia;
Gisvelto Mele, uomo di poche parole e di molti fatti, riservato e solare, scultore di potenza e di leggerezza, amante e conoscitore dei più svariati materiali lapidei, dalla pietra dell’Etna, nelle varie forme, dai basalti compatti a quelle più porose e più difficili da scolpire, alla saponaria, alla pietra leccese, alla pietra bianca di Siracusa, alla pietra-pece del ragusano e così via, in un caleidoscopio di materie e forme che non finiscono mai di stupire;
Francesco Gennaro, uomo di grande capacità empatica, complesso e composito, di grande maestria nelle sue opere di scultura “a mettere”, argille e bronzi, che assumono forme aeree e sognanti, quasi a vincere la forza di gravità della materia usata, un poeta-scultore;
Saro D’Agata, maestro di vita e maestro dell’intaglio del legno; sue opere preziose arricchiscono carretti siciliani testimoni di vita e di cultura, suoi quadri a sbalzo raffigurano l’ultima cena e soggetti cavallereschi; preziosissimo testimone di un arte in estinzione;
Paolo Licciardello, giornalista pubblicista , di grande senso dell’umorismo che traspare dalle sue godibili opere in cui descrive soprattutto Viagrande e i suoi personaggi, in un passato in cui tutto riprende il lento ritmo del “villaggio” e ognuno sa “tutto di tutti”; pregevole testimone storico;
Angela Cucinotta, cara, sensibile e giovane amica, che riesce a cogliere, attraverso le sue poesie, il senso più nascosto della realtà e del cuore umano, con precisione di emozione e di sguardo;
Angela Munafò, donna pragmatica e solare, che riesce ad abbellire con i suoi decoupage, i più svariati oggetti, trasformandoli da oggetti d’uso quotidiano in oggetti d’arte;
Puccio Di Mauro, amico prezioso, editore, uomo di grande e multiforme intelligenza, cultore di ufologia, che scrive di argomenti inconsueti con la tranquillità degli uomini liberi che sanno che la cultura non ha limiti né confini;
Salvatore Daniele, uomo schivo, timido, erudito di grandissimo spessore culturale ed intellettuale, filosofo, cultore di classici, autore di pregevolissime recensioni ed interventi culturali di vario genere, uomo dalla cultura enciclopedica, fonte inesauribile di notizie ed aggiornamenti. Preziosissimo in qualunque comunità umana.
Una nota a parte va al Presidente della Pro Loco, Cucinotta, cui va il merito di aver incoraggiato e supportato il Cenacolo Culturale nelle sue varie attività, facendolo diventare il “fiore all’occhiello” della Pro Loco di Viagrande.
A tutti loro, spero di non aver dimenticato nessuno, e se l’ho fatto, non me ne voglia, sarà oggetto di prossima scrittura, dico “Grazie di cuore:
conoscervi è stata una delle avventure più emozionanti della mia vita, che avete arricchito con i vostri talenti, la vostra disponibilità:
senza la vostra preziosa collaborazione non avrei potuto portare a compimento i progetti ideati come coordinatrice del Cenacolo e, soprattutto, non avrei avuto il privilegio della vostra amicizia, spero per sempre.
Tiziana Iannotta