Le ore difficili di Aligrup

6 luglio 2012 – Le organizzazioni sindacali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uilctucs e Ugl terziario di Catania, unitamente ai rispettivi Rsa hanno effettuato il 3 luglio un primo incontro con Aligrup Spa nel merito della comunicazione della stessa inviata nei giorni scorsi inerenti la decisione di concedere in affitto di ramo d’azienda alcuni punti vendita  Despar ubicati in ambito provinciale a Conad Sicilia S.C. a. r.l. per le unità produttive di Viagrande, San Giovanni La Punta via Fisichelli, Valverde, Randazzo, Catania via Verona, Catania via Lessona, Catania via Caronda, Bronte e Cds Spa per le unità produttive di Tremestieri Etneo, Paternò e Catania via Grasso Finocchiaro.

L’Aligrup il 29 giugno scorso ha fatto sapere – secondo quanto dichiarato dai sindacati –  che il Tribunale di Catania ha sostituito il precedente Commissario giudiziario con un altro il 2 luglio scorso. Questo, a detta dei sindacati, provocherà un allungamento dei tempi entro i quali il Tribunale di Catania potrà dare il nullaosta richiesto dalla Coop per portare a buon fine tutte le operazioni di affitto e cessione dei rami d’azienda.

“La fase di stallo – fa sapere in una nota congiunta con le sigle sindacali la Aligrup Spa – mette in serio pericolo anche la prospettiva di brevissimo termine, dal momento che l’azienda non ha più le risorse finanziarie per procedere al normale riordino delle merci per i punti vendita e anche al pagamento delle retribuzioni alle normali scadenze potrebbe non essere rispettato”.

L’Aligrup, dunque, a detta dei sindacati, si trova in una situazione drammatica perchè i dipendenti coinvolti sono circa 1400 e per questo le sigle sindacali hanno chiesto un incontro con il nuovo commissario giudiziario per chiarire la posizione dell’azienda e per spingere il commissario a una decisione in tempi ristretti dal momento che la situazione per i lavoratori potrebbe diventare complicata.

La burocrazia e i guai giudiziari che hanno interessato una minima quota della società Aligrup, stanno mettendo a rischio il futuro di 2 mila lavoratori in Sicilia. “È necessaria e non procrastinabile la ricerca di soluzioni che, senza ingerire o volere ostacolare il percorso giudiziario, mettano in sicurezza i livelli occupazionali”: Lo affermano Pietro La Torre e Marianna Flauto della Uiltucs Sicilia in merito alla vicenda che vede coinvolta la Aligrup.

Secondo quanto riferito dalle sigle sincali “le aziende interessate ai rami d’azienda Aligrup sarebbero tre, Conad, Coop e un’altra azienda di cui ancora non è stato reso noto il nome”: “Il problema –  dichiara Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl Sicilia – è che se non vinene definito l’accordo queste aziende non possono investire su Aligrup e dunque si creano forti disagi sia per i lavoratori che per i negozi”.

E’ in corso attualmente una riunione presso la Confcommercio di Catania sulle sorti della Aligrup: “Il problema della Aligrup sta a monte rispetto a quello che è emerso negli ultimi giorni – dichiara Toni Fiorenza, segretario Fisascat Cisl Catania -. A seguito, infatti, della sentenza emessa dal tribunale di condanna nei confronti del titolare dell’azienda Sebastiano Scuto,  il 15% dell’azienda è stata commissariata.

L’azienda è in difficoltà economiche e per questo vorrebbe dare un ramo d’azienda in affitto 21 punti vendita alla Coop, 9 alla Conad, 4 a Ergon e altri anche a Romano e altre aziende. La Coop nel protocollo d’intesa firmato con la Aligrup aveva posto delle condizioni per quanto riguarda il fitto del ramo d’azienda, dichiarando di volere ottenere dal Tribunale  di Catania il nullaosta. Stranamente, pochi giorni prima della conclusione della procedura per il via al fitto del ramo d’azienda, il tribunale sostituisce il Commissario già nominato con un altro. È chiaro che questo commissario non può dare un parere su due piedi.

L’azienda dunque a causa di questo slittamento e a della crisi finanziaria non può approvvigionare i negozi. La situazione sta diventando sempre più complicata. Non vorremmo come sindacato che si andasse incontro al fallimento dell’azienda perché questa sarebbe una sciagura per il nostro territorio e per i 1400 lavoratori coinvolti.

Noi chiediamo al nuovo commissario di fare infretta per terminare l’accordo con la Coop. Se questa postilla che aveva richiesto la Coop le altre aziende non l’hanno richiesta allora si dovrà procedere con l’affitto del ramo d’azienda”.

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