«Il nostro scopo è stato cercare di convincere la gente a stare tutta la giornata fuori, in modo che fosse una festa della mamma vissuta in pieno» – aveva dichiarato il presidente dell’associazione Amici del Borgo Viscalori, Placido Pappalardo, a pochi giorni dall’inizio. E ci sono riusciti, visto che, in base alle loro stime, si sono superati i trentamila visitatori nelle due giornate di sabato 12 e domenica 13 maggio. Gli organizzatori hanno lavorato incessantemente attenti ad ogni dettaglio, non lasciando nulla al caso.
Il piccolo borgo antico quattrocentesco, tra Viagrande e Trecastagni, in questa occasione sprigiona un’atmosfera quasi onirica: trionfo di piante e fiori, pittori, scultori, mimi, ricami e merletti, antiquariato, dolci, musica e tanto altro!
Un variopinto “manto” profumato accoglieva il visitatore – trasportato da navette di cortesia di cui una del C.S.R. per disabili – che restava colpito dal tripudio di fiori dei numerosi florovivaisti provenienti da tutta la Sicilia, collocati lungo via M. Rapisardi. Per l’occasione, altri bus portavano a scoprire i luoghi caratteristici di Viagrande, come il Museo dell’Etna e la Casa delle Farfalle.
L’inaugurazione ha vissuto momenti di commozione durante il ricordo di Graziella Cavallaro, socia da poco scomparsa che si era sempre prodigata per la buona riuscita delle iniziative dell’associazione viscalorense. A lei è stata dedicata questa edizione. Presenti, oltre al sindaco di Viagrande Vera Cavallaro e l’habitué Gilberto Idonea, anche il presidente della Corte d’appello di Catania, Alfio Scuto, il presidente della provincia Castiglione e i deputati regionali Nicola D’Agostino e Salvo Pogliese.
Le viuzze del borgo regalavano agli avventori scorci pittoreschi: portali in pietra lavica, artistici cancelli in ferro battuto, casali antichi dal sapore d’altri tempi e un tripudio di balconi fioriti insieme ai giardini vestiti a festa anche con fontane e giochi d’acqua. Aperti gratuitamente al pubblico la chiesetta antica Maria SS. Annunziata, famosa per i suoi affreschi e i giardini di villa Faro, villa Mangano e, per la prima volta, villa Franca, in cui vi è un’antica chiesa dedicata a S. Ignazio, una volta appartenuta ai Gesuiti di Catania.
Un formicolare incessante di persone ha animato fino a tarda sera questa “piccola Taormina” etnea in cui si incontravano personaggi in costume d’epoca, mimi, estemporanee di pittura: impossibile non essere coinvolti da questa atmosfera magica. L’artigianato locale la chiave di volta di tutta la manifestazione grazie all’esaltazione degli antichi mestieri e della manualità siciliana: presenti, oltre alla mostra del museo enologico itinerante, i fratelli Napoli, che hanno fatto rivivere le gesta dei pupi siciliani spiegando agli affascinati ascoltatori la genesi e il segreto di quest’arte e uno degli ultimi decoratori di carretti siciliani, il novantanovenne Domenico Di Mauro. Presente come ogni anno la fondazione Montalbano con la consueta mostra di fumetti ed esposizione di quadri. La manifestazione ha avuto risonanza anche in varie radio ed è stata animata dalle interviste di Silvia Ventimiglia.
«Abbiamo avuto quest’anno una qualità molto alta. Ringrazio sentitamente chi si è speso attivamente per la buona riuscita: Paolo De Gennaro, Sara Sciuto, Maria D’Urso, Massimo e Ivana Esterini, Maria Indelicato, Piero Gruppillo, Salvo Di Leo, Rosetta Arcidiacono, Marisa Barbagallo, Rino Bonaccorso, Silvia Ventimiglia. Sono molto soddisfatto, non immaginavo di poter finire la serata senza problemi» – ha dichiarato in chiusura Dino Pappalardo – «ci siamo dimenticati le fatiche patite in questi mesi. Abbiamo iniziato a lavorare ininterrottamente da fine novembre, ma ne è valsa la pena: ne è scaturita una splendida manifestazione».
«La soddisfazione espressa dalla maggioranza, cancella le piccole lamentele di qualcuno. Come l’anno scorso sul nostro sito scriveremo le nostre gaffe. Accettiamo consigli da chiunque, per correggerci ulteriormente» ha dichiarato compiaciuto il vice-presidente Paolo De Gennaro.