"30 ore per non rischiare": parte il progetto a Catania

Venerdi 20 Aprile 2012 – Presa Diretta –

E’ partito con una riunione operativa tenutasi nella sede catanese dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, alla presenza del Servizio regionale di Protezione civile della provincia di Catania e delle associazioni di volontariato di protezione civile coinvolte, il progetto “30 ore per non rischiare” che, per la prima volta in Sicilia, vedrà anche alcune parrocchie della zona etnea interessate da un’esercitazione di protezione civile.
L’iniziativa è promossa da Federmisericordie Sicilia, Anpas, progetto Fir e dal Centro di Servizio per il Volontariato Etneo, con il patrocinio ed il coordimanento del Drpc – servizio provinciale di Catania, il supporto scientifico dell’Ingv – sezione di Catania, ed il contributo a vario titolo delle istituzioni statali e comunali del sistema locale di Protezione civile.
L’idea nasce dalla necessità di diffondere e sensibilizzare parte della popolazione che sfugge ai canali più tradizionalmente utilizzati, le scuole in primo luogo. Gli organizzatori hanno quindi ritenuto di coinvolgere alcune parrocchie, considerate tra i principali luoghi di aggregazione, delle Diocesi di Acireale e Catania. Ad essere interessate sono alcune delle aree in cui anche negli ultimi anni si sono verificati eventi sismici di notevole intensità: sul versante nord Bronte e Randazzo, sul versante sud Nicolosi, Mascalucia, Pedara, Trecastagni, Viagrande, Paternò.
La prima parte del progetto consiste in iniziative volte alla divulgazione, informazione e formazione della popolazione sui rischi del territorio ed in particolare sulle procedure da adottare in caso di emergenza, attraverso una serie di incontri nelle parrocchie tenuti da rappresentanti del sistema di Protezione civile: il primo si terrà oggi alle 19.30 nella chiesa di S. Alfio a Trecastagni, domani sarà la volta di Randazzo, e così via per tutto il mese prossimo. Successivamente, si potrà procedere alla verifica dei piani comunali di Protezione civile e delle relative aree di emergenza.
Infine, in alcune chiese del territorio, il 16 e 17 giugno saranno effettuate prove di evacuazione e si attiveranno la colonna mobile del volontariato Federmisericordie, Anpas e Fir – Forza intervento rapido. L’esercitazione, cui parteciperanno circa 500 volontari, oltre ai funzionari dei soggetti coinvolti, con la mobilitazione di una cinquantina di mezzi di soccorso, punterà a verificare la capacità di risposta all’evento calamitoso da parte della popolazione e la relativa pianificazione di emergenza a livello comunale e sovracomunale.

Centro di Servizio per il Volontariato Etneo

www.csvetneo.orgsegreteria@csvetneo.org

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