«Create!». Mirko Pallera, uno dei fondatori dell’agenzia Ninja marketing non ha dubbi: per costruire una buona campagna virale, bisogna dare spazio alle proprie idee e all’immaginazione. «Spesso sono i ragazzi su youtube a inventare campagne contagiose. Studiandole ho elaborato una formula per realizzarle, ma il processo completo non si ferma alla campagna. E non è per nulla semplice», afferma Mirko, che lavora a Milano, dove fa un mestiere molto particolare. Oltre a tenere corsi in giro per l’Italia come quello su Social Media e Viral Marketing, organizzato dall’agenzia etnea Adivì (sponsor di CTzen), in collaborazione con la sua Ninja Academy, Mirko è un direttore strategico creativo.
«Il mio mestiere è una via di mezzo tra strategic planner e direttore creativo» spiega Mirko, a cui i panni del manager in giacca e cravatta sembrano andare stretti. «Non esiste questa figura in una agenzia tradizionale – spiega Mirko – Per noi Ninja strategia e creatività hanno eguale peso. Siamo seri, ma non seriosi». Alla sacra scuola del marketing non convenzionale, essere anticonformisti è normale. «Il nostro obiettivo è quello di mettere più creatività nel marketing. Nel giochino del mac contro pc noi siamo decisamente mac».
Ma basta la creatività per creare una buona campagna virale? La risposta, sorprendentemente è affermativa. «A volte, certe campagne vengono fuori solo con un po’ di fortuna» sostiene Pallera, che non nasconde però un certo scetticismo su quelli che sono invece i risultati di una campagna. «Spesso ci si concentra solo sull’efficacia virale della campagna, senza considerare il suo aderire o meno con l’identità di marca. Una campagna contagiosa fatta in questo modo può non portare nessun valore aggiunto, o essere addirittura dannosa per l’azienda». Soluzioni al problema? Mirko le ha trovate e raccolte in un libro, Progettare idee contagiose (e rendere il mondo migliore), i cui contenuti esporrà nel corso del suo corso di domenica 25 marzo.
«Le potenzialità del web sono ottime per propagare delle campagne virali. Ma bisogna considerare gli aspetti creativi, sociologici, antropologici e persino spirituali», afferma Mirko, secondo il quale «sul web chiunque può crearsi la sua nicchia di mercato, con investimenti scalabili secondo la dimensione dell’azienda. Una pizzeria magari non può permettersi la pubblicità in tv o le affissioni, ma può certamente trovare il suo spazio sul web con il giusto investimento».
Mirko Pallera del marketing non convenzionale ha fatto uno stile di vita: «Come nelle scuole di arti marziali, noi cerchiamo di costruire un’etica» afferma. Lui e i Ninja vogliono però anche creare un «movimento di marketer», cioè di esperti in grado di saper padroneggiare le nuove regole del mercato pubblicitario. «In tutto questo, il web permette la disintermediazione in ogni campo: essendo tutti al punto di partenza, siamo tutti in grado di presentarci come esperti in un campo. Alla fine conta solo l’esperienza, è come quando si sceglie un medico o un avvocato. E per l’esperienza, non si rilasciano attestati».
L’appuntamento con Mirko Pallera è per domenica 25 marzo all’Ora Luxury hotel di Viagrande. Le prenotazioni al corso, che inizierà sabato 24 con una full immersion sul social media marketing tenuta da Tommaso Sorchiotti, sono ancora aperte.