I vini "vulcanici" dell'Etna protagonisti al World Wine Symposium di Cernobbio

Vini bianchi e rossi di Sicilia in vetrina.

Il Cavalier Giuseppe Benanti

L’Etna è un’isola nell’isola” con questa affermazione il Cavaliere del Lavoro Giuseppe Benanti, dell’omonima Azienda Vinicola Benanti, ha aperto i lavori del seminario sui vini ed il territorio dell’Etna, di fronte al pubblico internazionale ed ai giornalisti intervenuti al World Wine Symposium, tenutosi recentemente a Cernobbio, a Villa D’Este, sul Lago di Como.

Il terroir dell’Etna è estremamente versatile in relazione all’esposizione e conferisce tratti e caratteristiche differenti ai vini. Per questo, quando sono stato invitato da Mr. François Mauss a partecipare al World Wine Symposium, ho ritenuto importante rappresentare il territorio dell’Etna attraverso la possibilità di assaggiare e confrontare vini di più produttori, ognuno con le proprie caratteristiche“.

La storia della viticoltura sull’Etna comincia nel 1890, allorché vennero piantate le prime viti che, grazie alle caratteristiche del suolo non furono intaccate dall’epidemia della Filossera abbattutasi su tutta l’Europa.

I vitigni autoctoni tipici di questa zona sono: Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, Carricante, Minnella, Catarratto (solo quest’ultimo diffuso anche nel resto dell’isola) che riescono ad esprimere tutte le loro potenzialità sul terreno dell’Etna.

Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, vitigni a bacca rossa, danno vita a vini di grande personalità e di insolita freschezza per vini del Sud, dotati di ottime capacità di invecchiamento, laddove Carricante, Minnella e Catarratto, vitigni a bacca bianca, esprimono tutta la loro eleganza e mineralità. Qui nascono infatti anche spumanti eccezionali, freschi e particolarmente fini ed eleganti.

Il Cavalier Giuseppe Benanti con i figli Antonio e Salvino

A partire dai primi anni Ottanta la qualità dei vini etnei ha conosciuto un progressivo e costante miglioramento, grazie anche all’intervento e alla presenza di produttori come Giuseppe Benanti, pioniere sulla “Muntagna“, come viene chiamato il Vulcano dagli abitanti di queste zone, e fonte d’ispirazione per altri produttori che nel tempo si sono appassionati all’Etna. Ecco quindi nascere altre cantine ed aziende vinicole, tra cui anche Edomè, Valcerasa, Tenuta Fessina, Graci e l’Azienda Agricola Giuseppe Russo.

L’Etna ha ricevuto il riconoscimento della prima DOC nel 1968. Negli anni si sono poi riconosciute alcune DOC ETNA. Oggi in sintesi: Etna Bianco si ottiene da varietà Carricante (min 60%) e Catarratto (max 40%), Etna Bianco Superiore da Carricante (min 80%) e Catarratto (max 20%) proveniente dal Comune di Milo (CT) ed Etna Rosso da Nerello Mascalese (min 80%) e Nerello Cappuccio (max 20%).

Con l’obiettivo di mostrare le principali caratteristiche della produzione vinicola dell’Etna, si è infatti scelto di proporre una degustazione dei vini di alcune tra le più rappresentative cantine ed aziende vinicole, scelte in modo trasversale, in modo da rappresentare sia realtà di lunga tradizione, come l’Azienda vinicola Benanti, sia aziende vinicole, con dimensioni e struttura differenti, che si sono dedicate all’Etna solo in tempi più recenti.

Ecco i vini, in ordine di degustazione:

1. Pietramarina 2001- ETNA BIANCO SUPERIORE DOC – BENANTI;

2. Noir 2008 – BIANCO IGT SICILIA VALCERASA;
3. Quota 600 – 2009 ETNA ROSSO DOC – GRACI;
4. Aìtna 2008 – ETNA ROSSO DOC – EDOME’;
5. San Lorenzo 2009 – ETNA ROSSO DOC – RUSSO;
6. Musmeci 2008 – ETNA ROSSO DOC – TENUTA DI FESSINA;
7. Serra Della Contessa 2002 – ETNA ROSSO DOC – BENANTI;
8. Rovittello 2001 – ETNA ROSSO DOC – BENANTI

Come si può facilmente desumere, i primi due sono vini bianchi, i restanti sono rossi.

Tutti gli Etna Rosso presentati sono ottenuti, come previsto dal Disciplinare per l’Etna rosso, da uve dei vitigni Nerello Mascalese per l’80% e Nerello Mantellato o Nerello Cappuccio per il 20%.

La capacità di questi vini di invecchiare, di accrescere il loro valore con il tempo, è dovuta all’elevato livello raggiunto grazie all’impegno delle aziende vinicole dell’Etna per la qualità, dalla vigna alla cantina.

L’enologo ha un ruolo importantissimo, – ama dire Benanti – come l’ostetrico deve aiutare le uve a dare il meglio di sé per realizzare un vino che è figlio di questo splendido territorio, del Vulcano e dell’impatto sul terreno della sua cenere delicatissima e volatile come una cipria.
I vini di qualità invecchiano con serenità, crescono, evolvono, si affinano. E quando in cantina riceviamo visite di giornalisti o appassionati italiani e stranieri è bello osservare il loro stupore di fronte alla possibilità di fare una verticale con vini di parecchi anni fa.

Vigneti ad alberello

E ogni produttore si fa interprete di un territorio che fa della diversità un punto di forza. I vini in degustazione hanno infatti messo in evidenza tratti comuni e caratteristiche differenti.

Benanti ha presentato il suo Etna Bianco Superiore Pietramarina 2001, Carricante in purezza della zona di Milo (CT), e gli Etna Rosso Serra della Contessa 2002, da vigneti di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio situati a Monte Serra, il cono vulcanico alla quota più bassa nel versante est dell’Etna, nel Comune di Viagrande, e Rovittello 2001, ottenuto da vigneti ottuagenari della zona Nord dell’Etna.

Quando Giuseppe Benanti ci ha proposto di partecipare con il nostro Aitna 2008 alla degustazione dell’Etna, abbiamo subito accettato con grande entusiasmo“.

A parlare è l’Avv. Gianclaudio Tribulato, proprietario insieme a Ninì Cianci delle Cantine Edomè. Due amici inseparabili, che proprio sull’Etna, hanno dato vita insieme ad un progetto enologico, che è prima di tutto espressione di un rapporto tra persone.

Il nostro vigneto è situato all’interno di un antichissimo cratere spento, le viti autoctone di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, vengono allevate ad alberello. La parte antica del vigneto è costituita da ceppi che hanno un’età media di 80 anni.
Siamo una piccola cantina, l’Etna è Sicilia ma è un territorio unico, per noi significa prima di tutto passione e ricerca di qualità.
Il World Wine Symposium è momento di confronto internazionale e noi siamo molto lieti di aver potuto partecipare a rappresentare con l’ Aitna l’espressione della nostra terra.

Sono d’accordo anche Alice e Rosario Bonaccorsi di ValCerasa, situata sul versante nord orientale dell’Etna tra i 650 e gli 850 mslm. I coniugi, innamoratisi dell’Etna già sul finire degli anni Novanta, ricordano il primo imbottigliamento, nel 1997, e poi l’acquisto dei primi vigneti nel 2000. Oggi la loro azienda, certificata ICEA, è condotta con il metodo biologico.

L’Etna ricorda una madre natura dolce, fertile e gentile, che rinnova e rigenera il suolo con la sua lava– dice Alice Bonaccorsi.”

Il loro Noir 2008 è prodotto con diverse varietà di uva bianca presenti in vigna e fermentato sulle bucce.

 

Per ulteriori informazioni:

Azienda vinicola Benanti
www.vinicolabenanti.it
V. Garibaldi 361 – 95029 Viagrande (CT)
Tel: 39 0957893438
E-mail: benanti@vinicolabenanti.it

Cantine Edomé
www.cantinedome.com
Sede Amministrativa: P.zza Verga 25 – Catania
Tel: 39 095536632
E-mail: info@cantinedome.com

Azienda agricola Alice Bonaccorsi, ValCerasa
www.valcerasa.com
Piedimonte Etneo – Catania
Tel: 39 095 337134
E-mail: rosario.pappalardo@tiscali.it

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