Conoscenza diretta di persone che hanno cambiato il loro modo di vita privilegiando un modello di vita diverso da dipendenze patologiche come droga e alcol. Questo l’esito dell’incontro da parte dei ragazzi della scuola media “Verga – Don Milani” che hanno effettuato una visita guidata nella comunità di recupero “Casa Nazareth” di Viagrande. La visita è inserita in un progetto “Percorsi di educazione alla legalità” promosso dalla scuola, di cui dirigente scolastico è il prof. Roberto Ferrera. L’incontro con gli ospiti della comunità ha rappresentato un percorso che ha permesso ai 48 alunni, appartenenti a diverse sezioni delle classi terze, di conoscere persone e “storie positive”. I docenti accompagnatori erano Maria Stella Barbagallo (referente del progetto), Alessandra Messina (collaboratrice del progetto) e Laura Lipani. La casa di recupero, di cui responsabile è Santo Grasso, ospita persone che hanno avuto problemi di dipendenza da droghe, alcol, gioco d’azzardo e altre forme di dipendenza. Ripercorsa la storia della “Casa Nazaret” il cui fondatore è stato un sacerdote salesiano, don Ninì Scucces, e che, dunque, si ispira agli insegnamenti di Don Bosco. Dopo avere visitato gli spazi verdi in cui è inserita la casa, gli alunni, insieme agli insegnanti, ad alcuni ospiti della comunità e all’assistente sociale, si sono ritrovati in un tendone dove è stata organizzata una partita di calcio, una iniziativa di socializzazione. Ma prima dell’inizio del fischio è stato formato un cerchio mentre quattro ospiti della comunità hanno raccontato le rispettive storie. Un dato comune è emerso dalle loro testimonianze: la voglia di ricominciare, il desiderio di ritrovare una vita normale, fatta di lavoro onesto, di affetti e, soprattutto, di libertà, visto che molti degli ospiti presenti hanno vissuto l’esperienza del carcere. Dalle domande poste da parte degli alunni, anzi, è emerso che proprio il carcere ha fatto capire loro l’importanza di vivere nella legalità, nel rispetto delle regole e, dunque, nella vera libertà. “ Commossi sono rimasti gli alunni – ci dicono alcuni insegnanti – i quali hanno ben compreso il valore della vita, grazie anche a queste testimonianze. Anche la partita di calcio ha riscontrato il valore dello sport dove diverse persone, al di la delle diverse esperienze sono accomunati dal fatto di essere persone con diritti e doveri”. Tale iniziativa è il percorso finale di diversi incontri incentrati sui valori della legalità.