Viagrande. Festa per la Madonna di Lourdes

Ancora una volta sale alla ribalta la comunità di quartiere di Scalatelli, che continua a lavorare (gratuitamente), dal luglio dello scorso anno, attorno alla chiesetta di Scalatelli, riaperta al culto grazie agli interventi di maestranze private e che, come comunità religiosa, è stata affidata al rettore, mons. Mauro Licciardello, protonotario apostolico. La festa in onore di Nostra Signora di Lourdes, alla quale è dedicata la chiesetta di Scalatelli, che si svolge da circa 60 anni nell’ultima domenica di agosto, è stata, infatti, programmata con un «taglio» nuovo. Oltre al triduo solenne che inizierà oggi e che vede la celebrazione eucaristica affidata, nell’ordine, all’ex parroco, sacerdote Carmelo Cavallaro, al sacerdote Giuseppe Guliti e al sacerdore Antonino Sapuppo, domenica si assisterà a una importante novità: il giro della statua della Madonnina, collocata sul fercolo, si snoderà soltanto nelle antiche, storiche e strette viuzze del quartiere, senza cioè «disturbare» il resto del territorio comunale, come avveniva sino all’anno scorso, evitando di arrecare intralci al traffico delle strade provinciali (in questi periodi molto affollate) e, quindi, contemporaneamente, alleggerendo il lavoro della polizia municipale. E’ una decisione – giusta e sacrosanta, aggiungiamo noi – adottata da mons. Licciardello con l’accordo dell’intera comunità. Il Pontificale di domenica (ore 18,30) sarà presieduto da mons. Salvatore Pappalardo, arcivescovo di Siracusa, che fu parroco a Viagrande, negli anni ’80. Come coreografie esterne alla festa bisogna citare la parte musicale affidata al Complesso bandistico Città di Viagrande e le due serate (venerdì e sabato) del concorso canoro per dilettanti «Città di Viagrande», curato da Stefano Tosto. Dulcis in fundo: la piazza di Scalatelli, adottata dagli abitanti del quartiere, tramite l’imprenditore locale Pippo Licciardello, nel giro di una settimana, ripulita, abbellita, ricca di prati verdi costellati da fiori è stata trasformata in una piccola «Svizzera», senza un solo euro a carico del Comune.

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