«C’è urgente bisogno di sangue e di piastrine». A lanciare l’accorato appello è la dirigente del servizio di Medicina trasfusionale dell’Ospedale Vittorio Emanuele, dottoressa Alessandra Salerno. Un bisogno che d’estate, quando anche i donatori vanno in vacanza, si fa drammatico perché sono tante le persone che fanno chemioterapia, che hanno problemi al midollo, e necessitano di trasfusioni, e tra loro molti sono giovani e tanti, tantissimi, i bambini. Perché è al Vittorio Emanuele che fanno riferimento i piccoli pazienti dell’Oncologia pediatrica del Policlinico. Per capire l’importanza, e l’urgenza, di questo tipo di donazione basti pensare che, se le persone in buona salute hanno dalle 250.000 alle 400.000 piastrine, in questi pazienti i valori si abbattono fino alle 2.000 e alle 1000 piastrine creando gravi rischi di emorragie, dalla perdita di sangue dal naso fino a problemi cerebrali che mettono in pericolo anche la vita. Al Vittorio Emanuele – per accordo con il centro trasfusionale regionale che provvede al coordinamento delle forze – fanno riferimento, secondo un calendario stabilito annualmente, le eventuali eccedenze di sangue che arrivano dal Cannizzaro, da Paternò, da Ragusa. A questo centro è orientata l’attività dell’associazione di volontariato San Marco che contribuisce a diffondere la cultura e la pratica della donazione. Eppure il sangue e le piastrine a disposizione non sono mai abbastanza. Ogni anno, in media, si raccolgono dalle 7.000 alle 8.000 sacche di sangue e almeno un migliaio di unità di concentrati di piastrine, ma non sono sufficienti al fabbisogno. Basti pensare che i pazienti che fanno riferimento al centro trasfusionale del Vittorio Emanuele – tra cui ci sono anche quelli in cura all’Ematologia del Ferrarotto, all’istituto oncologico Iom di Viagrande, e all’oncologia pediatrica del Garibaldi – sono un centinaio al mese molti dei quali avrebbero bisogno anche di una trasfusione al giorno. Persone ai cui bisogni spesso, e soprattutto d’estate, non si può dare risposta. Devono attendere la disponibilità dei donatori, ma nel frattempo le loro condizioni di vita peggiorano e la loro situazione si fa sempre più precaria. «I malati non vanno in vacanza», ripete la dott. Salerno nel rinnovare l’appello ai donatori a presentarsi al centro raccolta del Vittorio Emanuele aperto dalle 7,30 alle 12 (si può entrare da via Plebiscito e anche da piazza Riccò). Basta presentarsi avendo fatto una colazione leggera, evitando il latte. Chi volesse iniziare a donare sarà sottoposto ad un pre-test per tutte le analisi del caso e, se tutti i valori sono a norma, potrà donare pochi giorni dopo. Va detto che per la donazione delle piastrine si segue un procedimento diverso, e più lungo (richiede un’ora), di quello della donazione del sangue. Dal sangue, infatti, attraverso un apposito macchinario che separa le cellule, vengono prelevate le piastrine mentre il plasma e i globuli rossi vengono reimmessi nell’organismo del donatore attraverso lo stesso ago. Un processo che viene effettuato attraverso un circuito sterile monouso a tutela dei donatori. Per informazioni telefonare al numero 095.7435203.