Denuncia della Cisl. «Lavoratori stressati e utenti abbandonati a se stessi, a settembre vertenza calda».
Lavoratori stressati e utenti abbandonati a se stessi, fra disservizi, file che durano ore e addirittura qualche rissa allo sportello. È un quadro di caos estivo, quello descritto a Catania dalla Cisl. Con una prospettiva per nulla rassicurante: «Non si vede via di uscita se non si affronterà, a brevissimo tempo, una radicale riorganizzazione nei servizi finanziari (ufficio postale) e servizi postali (recapito e logistica)».
«Abbiamo contribuito al risanamento e all’attivo di bilancio di Poste – afferma il segretario regionale Cisl Slp, Giuseppe Lanzafame – ma non è consentito tentennare, o peggio, non considerare che i servizi, i lavoratori e la clientela, abbiano la necessità di strumenti a supporto per un’accettabile condizione di lavoro e per rendere una qualità del servizio.
La mancanza di risorse crea disagio e tanta tensione.
Non è tollerabile – sottolinea Lanzafame – che la clientela permanga ore ed ore, dentro uffici angusti, per l’erogazione del servizio. Naturalmente uno dei motivi è la palese carenza di sportellisti».
«Stessa condizione nel settore del recapito – aggiunge il segretario provinciale Cisl Slp, Salvo Di Grazia – dove i lavoratori non sono nelle condizioni di sostenere il caos organizzativo, mancanza di strumenti, (motomezzi e automezzi); le ire dei clienti per la mancata consegna della posta ma, soprattutto, non si giustifica tanta improvvisazione nell’azienda. Non è un caso che nell’Ufficio di Librino, le file sono interminabili ed è scoppiata una rissa per il ritiro delle raccomandate. La stessa realtà la troviamo a Viagrande, Pedara, Gravina, Giarre, Trecastagni e in altri Uffici di Catania dove la tanta giacenza, ovviamente, penalizza la qualità del servizio».
«Le agognate ferie estive – riprende il segretario regionale – sono elargite senza programmazione e solo se tra colleghi si trova un compromesso, si potrà fruire del diritto. In azienda non vi sono visibili parametri per stabilire la quantità del proprio carico di lavoro, quindi, l’azienda in modo discrezionale dichiara, in maniera flessibile, gli organici e la quantità del lavoro. Occorre ridefinire trasparenza ed etica per una sana competizione. L’inquietudine, la stanchezza, la sfiducia e la mancata programmazione dei servizi, induce molti lavoratori a lasciare il lavoro per la pensione, unica via per uscire dallo stress quotidiano. La Cisl è profondamente preoccupata per lo stato di cose che, senza un convinto progetto, determinerà una prospettiva di fortissima precarietà. Per questo motivo ci prepariamo, al rientro delle vacanze, ad aprire una vertenza poste in tutto il territorio, allo scopo di rilanciare questa azienda, garantendo occupazione e qualità del servizio».