La riapertura della villa comunale, sia pure limitatamente alla parte sud, è stata molto gradita dai cittadini. Nel quadro dei lavori di ristrutturazione in corso d’opera, grazie ai cantieri di lavoro, l’assessore Umberto D’Agata ha provveduto a far eliminare i guasti provocati dalla vetustità degli impianti, sia ai sistemi elettrici che a quelli di irrigazione automatica.
«Sono questi i motivi che hanno rallentato la riapertura – ha tenuto a precisare l’assessore D’Agata – e non quelli legati ai sistemi di sicurezza dei cantieri. Non potevo permettere il calpestìo del manto erboso e il transito sui vialetti da parte dei visitatori della villa, in quanto avrebbero provocato ulteriori danni alle strutture». D’Agata, insomma, nega che la villa sia rimasta interamente chiusa, per motivi di sicurezza legati ai cantieri scuola in corso d’opera. Il sindaco Vera Cavallaro, dietro una precisa domanda del capogruppo di opposizione Salvatore Gambino sulla chiusura totale della villa, aveva risposto che «il direttore dei cantieri ha preteso la scrupolosa osservanza dei sistemi di sicurezza e quindi la chiusura totale della villa».
Mentre per i tecnici del luogo, per lo stesso consigliere Gambino e i cittadini le misure di sicurezza che adesso sono state superate, consentendo la fruizione di parte della villa, dovevano essere adottate prima che iniziassero i lavori.
Infine l’assessore D’Agata dopo avere precisato che le «mattonelle del cotto siciliano già collocate in alcuni viali della villa non sono “macchiate”, ma schizzate ad arte, ha promesso di studiare un sistema per modificare le misure di sicurezza in modo da rendere fruibile la bambinopoli».