Isola «staccata» dalla rete europea per sistemare un cavo sottomarino.
Gli esperti: produciamo più energia di quanta se ne consumi e il surplus ha creato lo sbilanciamento di hertz.
CATANIA. Sveglie elettroniche che suonavano un quarto d’ora prima, forni a microonde che bruciavano l’arrosto, antifurto a singhiozzo, ma anche qualche “black out” nei sistemi informatici di uffici e banche.
Le segnalazioni, soprattutto in questi ultimi giorni, erano state centinaia. Ma ora il giallo degli “orologi impazziti“, in Sicilia, è stato risolto. Almeno così sembra.
Scagionato l’Etna con i suoi campi elettromagnetici, non c’entrano nulla né gli Ufo né i baracchini dei radioamatori, e anche i cittadini di Caronia possono tirare un sospiro di sollievo.
La soluzione dell’enigma è arrivata ieri: le anomalie registrate in Sicilia sono un effetto collaterale dei lavori di manutenzione effettuati dal gestore della rete elettrica nell’unico cavo sottomarino che collega l’isola alla Calabria.
La manutenzione è stata effettuata nelle ultime tre settimane.
In questo lasso di tempo la rete elettrica siciliana è stata “sganciata” da quella continentale, autoproducendo le risorse energetiche necessarie al fabbisogno regionale.
Ma l’autosufficienza elettrica ha creato un surplus di produzione: la Sicilia, infatti, produce più elettricità di quanto non ne consumi e questa circostanza ha provocato uno sbilanciamento della potenza fornita agli utenti: una “forbice” compresa fra i 50 e i 50,13 Hertz. Ed è stato proprio questo aumento di herz a provocare il malfunzionamento degli elettrodomestici, creando anomale “accelerazioni” ai timer di sveglie e affini. «Ma il fenomeno – assicurano gli esperti – è rientrato in livelli rigorosamente di legge, visto la norma prevede una variazione compresa tra 49 e i 50 Hz, che è il numero di oscillazioni compiute in un secondo dalla corrente elettrica alternata».
Ma il periodo degli “orologi pazzi” dovrebbe essere finito. Anche se non si escludono problemi analoghi in futuro, ovvero quando dovessero svolgersi altri lavori alla rete elettrica. Il fenomeno si è già esaurito con la conclusione della manutenzione di routine all’unico cavo sottomarino esistente che, di fatto, “stacca” la rete elettrica siciliana dal circuito europeo. Così la rete isolana è alimentata dal sistema idroelettrico, che è più stabile, ma anche da fonti alternative, la cui produzione non è costante.
Questo può creare delle piccolissime variazioni nella frequenza, che la “diluizione” con il sistema Continentale rende minori.
La parola fine è scritta anche da un addetto ai lavori, che tutto sommato minimizza la paura (e la portata mediatica) del mistero delle sveglie: «Il fenomeno non è nuovo – spiega il prof. Rosario Lanzafame, ordinario di Macchinari e sistemi energetici dell’Università di Catania – ma è stato notato e ha avuto più larga diffusione per via dei social network e di televisioni private che hanno amplificato l’accaduto, facendo nascere in rete il giallo degli orologi in Sicilia, che mistero però non è. È stato un problema di rete isolata, ma è stato risolto.
Accadrà di nuovo al prossimo distacco dalla “rete continentale”, ma non è nulla di grave».
Tirano un sospiro di sollievo anche i tanti frequentatori di blog e social network, che avevano alimentato il tam-tam su Internet, amplificato anche dalla segnalazione di due dipendenti della StMicroelectronics alla redazione della tv siciliana Telecolor.
Qualcuno, fra gli internauti leghisti, c’è rimasto male: «Poteva essere Et che arriva al centro della Sicilia che toglieva il tappo, tipo una vasca, e la fa affondare…». Eh no, caro idiota del web.
La nostra Sicilia è ancora lì: gli “orologi pazzi” non ci sono più.
L’unica cosa negativa? Noi ritardatari cronici ricominceremo ad arrivare trafelati agli appuntamenti.
Scusate il ritardo: la sveglia funziona di nuovo…
Guarda il TG2 delle 20:30 del 09/06/2011.
Potrete vedere le interviste a tre viagrandesi (Davide Scalia, Giusy Cristaudo ed il Prof. Rosario Lanzafame)
Note: Se vuoi vedere il singolo servizio, dopo aver visto l’indice del telegiornale, scorri il cursore del player fino al minuto 23:50.
1 comment for “«Orologi impazziti», risolto il giallo «Variazioni di frequenza per lavori»”