Qui nascerà il Parco della biodiversità.
LA STORIA
Sorge su due antichissime colate laviche.
Il bosco di Aci, fino al secolo XIV, occupava una superficie di circa 20-30 kmq, approssimativamente delimitata dai Comuni di Santa Venerina, Giarre, Riposto, Acireale, Viagrande e Zafferana Etnea. Il bosco era attraversato solo dalla Strada Regia che congiungeva Catania con Messina e da numerosi sentieri perpendicolari che collegavano la montagna con il litorale ionico. Nel XVIII secolo l’aspetto del bosco mutò radicalmente e, per il fitto intrico della vegetazione, divenne un ricettacolo di banditi che ne rendevano i sentieri impraticabili e pericolosi; pertanto, al fine di limitare il banditismo, le autorità locali ordinarono un cospicuo taglio della vegetazione.
Dal punto di vista geologico il Bosco di Aci sorge principalmente su due colate laviche. La più antica è attribuita all’eruzione del 394 a.c. avvenuta sul versante orientale del vulcano alla quota di 700 m s.l.m. che, procedendo in direzione Est Sud Est, raggiunse il mare presso l’attuale Santa Maria la Scala. La seconda colata si originò nel 1334 d.c., anch’essa sul versante orientale del vulcano ma a quota più bassa, presso l’attuale Fleri (Monterosso), arrivando a mare nei pressi di Santa Venerina, Guardia Mangano, Pozzillo e Stazzo. Su tale colata, caratterizzata nella parte più bassa da superfici aspre e accidentate costituite da blocchi e frammenti di aspetto coriaceo, è presente la classica flora mediterranea, formata soprattutto da alloro, pistacchio, bagolaro, leccio, olivastro, lentischi, euforbia, rosa selvatica e ginestra mentre la parte sita ad un’altezza superiore, ospita querce, cerri e castagni.
La restante parte dell’area del Bosco, identificata dalla colata lavica del 394 a.c., è stata bonificata dall’uomo nei secoli scorsi e coltivata, prima a vigneto (1700-1900) e in seguito ad agrumeto (1900-1950).
Attualmente, buona parte di tali aree risultano coltivate o adibite a pascolo.
Sarà allargata via Villalba la strada di accesso all’area.
Che sia la volta buona? Pare proprio di sì.
Ieri, infatti, in via Nuovaluce, sede della Provincia regionale di Catania, è stato siglato un protocollo d’intesa tra l’ente provinciale e il Comune di Aci S. Antonio fondamentale per il destino del Bosco di Aci. L’incontro tra l’assessore provinciale alle Politiche dell’ambiente Domenico Rotella e il sindaco Pippo Cutuli è servito a dare un futuro all’area di oltre 70 ettari che si estende nella frazione santantonese di S. Maria la Stella: il Comune provvederà ad allargare via Villalba, strada di accesso all’area naturalistica, mentre la Provincia si impegnerà a coinvolgere il Comune di Aci Sant’Antonio nel gruppo di lavoro, quale ambito di confronto e coordinamento, che viene istituito per la raccolta e lo studio delle proposte relative alle attività di gestione del bosco in cui sarà creato un Parco della biodiversità.
«Il Bosco di Aci è di proprietà della Provincia regionale di Catania – ha dichiarato l’assessore Rotella – ed il presidente Castiglione, due anni fa, ha dato avvio ai lavori di bonifica dell’area, in cui si intende coniugare natura e tempo libero. L’attenzione all’ambiente è uno dei punti nevralgici dell’Amministrazione provinciale, che vuole valorizzare una zona di pregio notevolissimo, giacché il Bosco è la più cospicua area verde all’interno di un circuito fortemente urbanizzato e fa da cerniera tra tanti comuni. Il Bosco di Aci sarà una occasione straordinaria di sviluppo turistico ed ambientale, oltre ad essere utilizzato dai cittadini per le attività sportive all’aria aperta e per la socializzazione».
Soddisfazione anche per il sindaco Cutuli: «Sembrano finalmente esserci i presupposti per portare a compimento il lungo progetto di riqualificazione che ha investito il parco. Il Comune oggi si è impegnato, nei limiti delle disponibilità economiche, ad allargare e sistemare la via d’accesso: speriamo davvero che i lavori si concludano al più presto per rendere disponibile al pubblico questo gioiello. So che gli interventi all’interno del parco sono davvero in conclusione: la ditta incaricata starebbe installando un impianto di videosorveglianza e un impianto elettrico a norma. Voglio – ha concluso Cutuli – ringraziare l’assessore provinciale Domenico Rotella che ha dato un’accelerazione decisa e importante all’intero iter e l’ingegnere Sonia Grasso che si è occupata del Bosco di Aci».
Ma quali saranno le modalità di gestione della riserva? La risposta a questa domanda arriverà direttamente da un concorso di idee, con bando internazionale, che sarà promosso dalla Provincia.
In passato si parlò spesso di concedere l’area al Coni che l’avrebbe usata per numerose manifestazioni sportive o all’Azienda Forestale dell’assessorato regionale dell’Agricoltura. A queste proposte, nel tempo, è seguito un lungo periodo di «penombra» sul destino del Bosco che, solo qualche giorno fa, era stato denunciato in una nota dal consigliere provinciale acese Antonio Tomarchio: «Non sembrano essere tanti gli input che segneranno l’inizio delle attività cui il Bosco si presta. Sembrano mancare infatti idee e i silenzi degli assessori al ramo dell’amministrazione Castiglione rischiano di compromettere non solo quanto è stato sin ora realizzato ma di essere propedeutici all’ennesimo atteggiamento di distacco, consolidato, tra un territorio intero e chi sul territorio poi detiene la “proprietà” del bene».
Lo stimolo lanciato dal consigliere del gruppo Comunisti-Idv pare esser stato raccolto: adesso sarà il risultato del concorso internazionale di idee a sancire il destino di ciò che resta del bosco che un tempo ricopriva la zona che va da Acireale a Zafferana fino a Riposto.
LE PROSPETTIVE
Fruizione a 360° fra sentieri e aree ricreative attrezzate.
La realizzazione del Parco del Bosco di Aci riveste una grande importanza da un punto di vista naturalistico e ambientale. Le finalità principali di protezione del territorio si affiancano perfettamente con quella, non meno importante, riguardante il miglioramento della qualità della vita attraverso una diversificazione del tempo libero, un incremento delle attività ricreative e una complessiva ottimizzazione del grado di fruizione del territorio rispetto alle esigenze della collettività. E’ in tale ottica che il Parco del Bosco di Aci, per le sue peculiarità, quali la notevole estensione, l’ampia superficie boscata, i sentieri naturalistici, le aree attrezzate, potrà rappresentare una grande opportunità per lo sviluppo di varie attività e iniziative.