«Si avverte l’amico cliente che soldi non ne lascio più. Si prega cortesemente di non fare ulteriori danni per entrare». Questa frase che può sembrare se non proprio senza senso quanto meno strana, è stata scritta e affissa, in bella evidenza, dai titolari di una delle più antiche sale da barba di Viagrande, con bottega in via Vittorio Emanuele, e la stanno leggendo – da qualche giorno a questa parte – tutti i clienti (che non sono pochi) dei barbieri Messina, padre e figlio.
«Non se ne può più – ha spiegato Messina padre – Dopo il terzo furto con scasso sono stato costretto a scrivere questo messaggio che vuole essere anche un invito a desistere rivolto all’autore o agli autori del furto».
Può spiegarsi meglio?
«Non ho nessuna difficoltà a narrare i fatti, fra l’altro puntualmente denunziati – è sempre Messina senior a parlare – Per ovvi motivi di lavoro io o mio figlio – a seconda di chi la sera chiude bottega – nascondevamo un po’ di spiccioli fra i giornali vecchi che vengono riposti all’interno di un vecchio frigorifero collocato nel retrobottega.
Un centinaio di euro, poco più o poco meno, in tagli da 5 e 10, in modo da essere in grado di dare il resto ai clienti che di buon mattino si presentano con una banconota da 50 o 100 euro. Un nascondiglio che ritenevamo sicuro e che, invece, è stato scoperto dal qualche “amico-cliente”, che probabilmente ha studiato attentamente le mosse mie e di mio figlio. Non è per i circa 130 euro che si sono portati via stavolta (oltre a mezze porzioni di profumi, gel e dopo barba e a un vecchissimo fono per asciugare i capelli), ma è per il danno che creano, forzando la saracinesca, la porta e quant’altro».
Il signor Messina è visibilmente amareggiato: in tanti anni di attività non gli era mai capitato di dover fare i conti con un ladro messo tanto male da essere costretto a rubare pochi spiccioli.
«Spero comunque che leggano il mio avviso, questi “amici-clienti” – conclude Messina – Non lascerò più un solo centesimo in bottega; vuol dire che per i clienti mattinieri ci attrezzeremo, d’altronde, a due passi dalla nostra sala, c’è la banca dove possiamo cambiare eventuali banconote di grosso taglio».
Questo episodio, collegato a quello del truffatore che (come abbiamo scritto qualche settimana fa), non potendo rubare nulla, ha portato via il pane lasciato dal panettiere ai suoi clienti sulla scala del condominio, fa davvero molto riflettere sulla crisi economica che stiamo vivendo.