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Pareggio deludente.
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Bellusci sulla fascia destra. La contemporanea assenza di Alvarez e Potenza mette in allarme mister Giampaolo, la scelta cade su Bellusci che già in passato si è ben disimpegnato sulla fascia, al centro della difesa insieme a Silvestre prende posto Spolli, a centrocampo Carboni nel suo ruolo naturale di schermo con Ledesma e Pesce interni, larghi vanno Llama a sinistra e Gomez a destra, in avanti Maxi Lopez e in porta Andujar. Sulla panchina opposta Stefano Pioli risponde con un 4-3-1-2 con Sorrentino in porta, Frey a sinistra e Mantovani a destra, centrali Cesar e Mandelli, a centrocampo Fernandes Constant e Rigoni, in avanti Bogliacino dietro le punte Pellissier e Thereau. |
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Lopez firma il vantaggio. Partita complicata per il Catania, il Chievo è ben chiuso dietro e non si fa pregare per affondare sulle fasce; gli spazi per la manovra rossazzurra sono angusti, Gomez e Llama provano a vivacizzare le azioni offensive ma i raddoppi dei clivensi sono efficaci, tolgono spazio e opportunità. A metà campo i rossazzurri hanno una discreta supremazia e sviluppano una manovra apprezzabile, manca però sempre l’ultimo pezzo, il pallone filtrante, l’imbeccata giusta per poter sfondare il muro gialloblù. Intorno al 20° le prime vere conclusioni verso la porta di Sorrentino, prima ci prova Llama di sinistro ma la conclusione risulta debole e prevedibile per l’estremo difensore avversario, qualche minuto dopo quasi dalla stessa posizione chiude il sinistro Gomez rientrando dalla fascia destra, il tiro fa la barba al palo e finisce di poco sul fondo. Al 26° l’episodio che porta in vantaggio il Catania, Gomez quasi dal limite trova a destra il corridoio giusto per l’inserimento di Ledesma, l’argentino rientra sul sinistro ma viene atterrato in maniera vistosa, rigore ed ammonizione per Mantovani; sul dischetto si presenta Maxi Lopez che di destro non lascia speranze a Sorrentino spiazzandolo, 1-0! Dopo il gol era lecito aspettarsi una partita diversa, invece il Chievo non cambia di una virgola il suo assetto tattico, i gialloblù non si riversano scriteriatamente in avanti alla ricerca del pari, così la gara rimane bloccata per tutti i primi 45 minuti. L’unico pericolo che corrono i rossazzurri è segnato al 35°, a metterci una pezza ci pensa Andujar che respinge alla grande una conclusione forte e ravvicinata di Rigoni, abile a raccogliere una corta respinta della retroguardia etnea. |
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Secondo tempo da dimenticare. Sin dall’inizio della ripresa si percepisce che la gara non sarà affatto facile per il Catania, i rossazzurri appaiono stanchi, contratti e con poche idee, il Chievo invece riesce a prendere la supremazia a centrocampo e a rendersi pericoloso in più di un’occasione. Teoricamente il risultato dovrebbe favorire il Catania sotto il profilo tattico, poter agire di rimessa per i ragazzi di Giampaolo ha sempre rappresentato un indiscutibile vantaggio, questo pomeriggio invece le ripartenze sono confuse, si prediligono i lanci lunghi a pescare direttamente Lopez o Gomez lì davanti, poche azioni con palla a terra e sviluppo lineare, il risultato che ne scaturisce è una scarsa pericolosità offensiva e anzi un arretramento costante del baricentro fino quasi al limite della propria area di rigore. Il Chievo dal canto suo senza strafare si limita a mantenere il possesso della sfera e quindi di conseguenza le redini del gioco, prova con continui cross dal fondo per gli attaccanti. Al 64° sull’ennesimo pallone messo al centro i gialloblù pareggiano, dalla destra arriva bassa una palla filtrante per l’accorrente Pellissier, girata di destro di prima intenzione e palla nell’angolino basso alla destra di Andujar, 1-1. Il Catania deve reagire, Giampaolo si rivolge alla panchina per trovare idee nuove, vanno dentro Mascara per Llama e Martinho per Pesce infortunato, il brasiliano si piazza da interno mentre Mascara va largo a sinistra; purtroppo gli effetti di queste mosse tardano ad arrivare, i rossazzurri non cambiano marcia, non riescono a piazzarsi stabilmente nella metà campo avversaria, le occasioni per il etnei arrivano isolate, frutto della fiammata di un singolo, come all’81° quando Maxi Lopez lascia sul posto tre avversari e poi quasi dalla linea di fondo batte a rete, Sorrentino in uscita si trova il pallone quasi casualmente tra le mani. Succede davvero poco in campo e l’ultimo sussulto è oltre il 90° quando Mascara su punizione mette dentro un pallone invitante, sullo stesso si avventa Augustyn, subentrato a Bellusci, che di testa impegna Sorrentino alla respinta d’istinto. Poteva essere il pallone della vittoria ed invece la partita finisce in pari tra la delusione generale. Oggi tutti avremmo voluto i tre punti, ma le partite non si possono vincere prima di averle giocate. |
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Orazio Cutrona |
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Partite |
Goal |
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Punti |
Giocate |
Vinte |
Nulle |
Perse |
Fatti |
Subiti |
DR |
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Milan |
41
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20
|
12
|
5
|
3
|
35
|
18
|
+17
|
|
Napoli |
37
|
20
|
11
|
4
|
5
|
30
|
20
|
+10
|
|
Lazio |
37
|
20
|
11
|
4
|
5
|
26
|
18
|
+8
|
|
Roma |
35
|
20
|
10
|
5
|
5
|
28
|
24
|
+4
|
|
Juventus |
34
|
20
|
9
|
7
|
4
|
35
|
25
|
+10
|
|
Inter |
32
|
18
|
9
|
5
|
4
|
29
|
17
|
+12
|
|
Palermo |
31
|
20
|
9
|
4
|
7
|
33
|
25
|
+8
|
|
Udinese |
30
|
20
|
9
|
3
|
8
|
31
|
27
|
+4
|
|
Cagliari |
26
|
20
|
7
|
5
|
8
|
24
|
19
|
+5
|
|
Sampdoria |
26
|
19
|
6
|
8
|
5
|
20
|
18
|
+2
|
|
Fiorentina |
24
|
19
|
6
|
6
|
7
|
20
|
20
|
0
|
|
Chievo |
23
|
20
|
5
|
8
|
7
|
20
|
22
|
-2
|
|
Genoa |
23
|
19
|
6
|
5
|
8
|
15
|
19
|
-4
|
|
Parma |
22
|
20
|
5
|
7
|
8
|
19
|
25
|
-6
|
|
Catania |
22
|
20
|
5
|
7
|
8
|
18
|
25
|
-7
|
|
Bologna |
22
|
20
|
6
|
7
|
7
|
20
|
28
|
-8
|
|
Cesena |
19
|
19
|
5
|
4
|
10
|
13
|
22
|
-9
|
|
Lecce |
19
|
20
|
5
|
4
|
11
|
19
|
37
|
-18
|
|
Brescia |
18
|
20
|
5
|
3
|
12
|
17
|
26
|
-9
|
|
Bari |
14
|
20
|
3
|
5
|
12
|
13
|
30
|
-17
|
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