FATUZZO: «Puntare sul Territorio».
Le politiche di risanamento e di rilancio dell’Acoset, ente che eroga il servizio idrico in venti comuni etnei, alla luce dell’analisi della situazione in cui versano gli impianti e le reti idriche e di una valutazione della situazione contabile, sono stati argomento dell’incontro che si è tenuto ieri presso la sede dell’Acoset per iniziativa del presidente Fabio Fatuzzo a cinque mesi dall’elezione del nuovo Cda. Incontro a carattere conviviale cui hanno preso parte, insieme ai dirigenti ed ai dipendenti dell’Ente, sindaci e componenti del Cda: Giuseppe Ferrante, (sindaco di Adrano), Alfio Papale, (Belpasso), Nino Borzì (Nicolosi), Vera Cavallaro (Viagrande), Giuseppe Cutuli (Aci Sant’Antonio), Mari Castro (Ragalna), Antonio Basile (Tremestieri Etneo), Remo Palermo (S. Gregorio) presente anche il deputato regionale Marco Forzese, per tracciare un bilancio delle attività svolte e delle priorità che si impongono. «Abbiamo trovato in Acoset – spiega il presidente – una grave esposizione debitoria a causa di sprechi e politiche di gestione non adeguate, soprattutto a causa delle gare per l’affidamento del servizio idrico nei vari Ato ai quali Acoset ha partecipato.
Prioritaria è quindi la questione “risanamento finanziario” per cui occorre una ristrutturazione del debito a breve termine presso gli istituti bancari, la riduzione delle spese superflue, una rigorosa riduzione dei livelli di morosità degli utenti, ma soprattutto scelte che riguardano le partecipate, con la necessità di una rapida liquidazione, la cui opportunità verificheremo presto insieme ai sindaci ed al CdA».
Altro fronte “caldo” la gestione del servizio idrico: «Per troppo tempo – continua Fatuzzo – le scelte della direzione dell’Acoset sono andate ad esplorare campi diversi dall’erogazione dell’acqua togliendo risorse ad investimenti che invece sarebbero stati indispensabili per cercare nuove fonti e per migliorare la rete di distribuzione». Eccola una delle note dolenti: impianti spesso inadeguati ed una rete idrica fatiscente, si pensi che l’acqua che si disperde dalle condotte sfiora il 92% sulla condotta principale di Adrano e si attesta nei venti comuni in una percentuale che oscilla tra il 50 ed il 60%. «Abbiamo dato una nuova impronta alla gestione – continua Fatuzzo – costituendo nove sportelli decentrati in altrettanti comuni per migliorare il contatto con l’utenza, semplificando la burocrazia».
Centrale la questione vanadio e manganese scoppiata in undici comuni su venti: «La soluzione tecnica per l’abbattimento del manganese è stata identificata e sono stati quantificati i costi che saranno finanziati confondi del DRPC, quanto alla questione vanadio è stata presentata alla PC istanza per la realizzazione di un impianto di abbattimento».
Tra tanti problemi anche alcune curiosità ed una autentica scoperta: «Nella cassaforte dell’Ente – racconta divertito Fatuzzo – ho trovato una notevole quantità di portachiavi in argento acquistati dalla vecchia gestione, dei quali non ho ancora ben compreso l’uso, ma la vera “scoperta” – continua – riguarda lo splendido mosaico che adorna la sala del consiglio, che era in stato di abbandono. Ho potuto constatare con sorpresa che si trattava di una pregevole opera del maestro Nunzio Sciavarello che oggi ho voluto invitare per dare il segno della riscoperta di questo glorioso Ente».