L’asta parte da 912mila euro.
Farmacia comunale a Viagrande atto quarto: al termine di un interminabile dibattito tra il consigliere Salvatore Gambino, capogruppo di opposizione, alcuni esponenti della maggioranza e il direttore generale Deborah Casabona, alla fine l’accordo finale sulla delicata questione è stato raggiunto all’unanimità (13 voti su 13 presenti, assenti giustificati i consiglieri di opposizione Sebastiano Russo e Antonio Intelisano).
E’ prevalsa la tesi di Gambino: la farmacia comunale sarà data in gestione partendo da una base d’asta di 912mila euro e per un periodo non superiore a venti anni. Il prezzo è stato determinato da un dottore commercialista incaricato dal Tribunale di Catania su richiesta dell’amministrazione comunale.
La novità, rispetto alle discussioni delle sedute precedenti, è che la gestione della farmacia comunale, in base all’ultima Finanziaria, non può essere più una gestione mista pubblico-privato, come era stato deciso dal Consiglio comunale nel corso dell’iter burocratico dell’istituenda farmacia.
Il Comune, fra l’altro, non deve più necessariamente fornire i locali dove dovrebbe sorgere la farmacia comunale, che sarebbe la seconda del paese.
Fra le prescrizioni imposte all’eventuale nuovo gestore della farmacia, c’è quella secondo cui i locali devono prevedere l’abbattimento delle barriere architettoniche, condizione che fa definitivamente allontanare l’ipotesi di utilizzare i locali comunali oggi in affitto alla Pro Loco.
Alla Giunta il compito di stabilire la percentuale che l’eventuale aggiudicatario della gara per la farmacia comunale dovrebbe versare nelle casse comunali sui proventi che gli deriverebbero dalle prestazioni fornite tramite le ricette dell’Asp e ciò allo scopo di incrementare le entrate.
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