Il Catania si ferma su De Sanctis, è 1-1. |
Catania col centrocampo obbligato. Il Catania lamenta diversi infortunati, non riescono a recuperare Carboni e Ledesma, Morimoto invece è rientrato solo giovedì sera dalla partita con la propria nazionale, mister Giampaolo quindi è costretto a fare di necessità virtù: a centrocampo prendono posto Delvecchio a schermo della difesa, Biagianti e Izco interni e Mascara e Gomez sulle fasce, in avanti Maxi Lopez. In difesa rimane invariato il blocco con Potenza Silvestre Spolli e Capuano, in porta Andujar, il modulo è il collaudatissimo 4-1-4-1. Sulla sponda napoletana Mazzarri risponde con Grava Cannavaro Campagnaro in difesa, Maggio Pazienza Gargano e Dossena a centrocampo, sulla trequarti agiscono Lavezzi e Hamsik mentre il riferimento centrale è Cavani, in porta va De Sanctis, lo schieramento partenopeo è traducibile con un 3-4-2-1.
Ancora una volta un tiro un gol. Subito dopo il fischio d’inizio risulta evidente come il Napoli in fase di non possesso sul campo si schieri con un 4-4-2 classico, Maggio rimane basso come quarto di difesa e Hamsik scala a centrocampo; sul fronte rossazzurro invece è Delvecchio a fare le veci di Carboni come vertice basso del centrocampo etneo. Nei primi minuti è il Catania a far girare il pallone, gli sbocchi dovrebbero arrivare sulle fasce in quanto centralmente i partenopei fanno molta densità e risulta difficile passare, il più brillante sembra essere Mascara che partendo da sinistra si accentra spesso per cercare lo scambio con Lopez o per provare la conclusione personale; spunto personale come al 11° quando dal limite si gira in un attimo e prova il tiro di collo pieno destro, De Sanctis nell’occasione smanaccia sopra la traversa. Sull’angolo conseguente il cross supera tutta l’area per arrivare sulla testa di Silvestre che appostato sul secondo palo schiaccia verso la porta, nuovo intervento di De Sanctis che ‘esce’ letteralmente il pallone da dentro la porta. L’intraprendenza di Mascara costringe Mazzarri a chiedere a Grava una marcatura quasi a uomo sul folletto rossazzurro. Al 22° un errato disimpegno della difesa partenopea permette a Gomez di recuperare la sfera sulla trequarti e di calciare in porta dopo lo scambio con Lopez, per il portiere napoletano stavolta si tratta di normale amministrazione in quanto la conclusione risulta fiacca e centrale. Il Catania attacca ma fatica a trovare spazi, le occasioni arrivano solamente sui palloni da fermo, al 34° ancora Silvestre colpisce a botta sicura di testa a pochi passi dalla porta ma De Sanctis stavolta compie un vero e proprio miracolo respingendo d’istinto in angolo. Il Napoli fino a questo momento assente dal campo, soprattutto nelle proiezioni offensive, trova il gol alla prima conclusione verso la porta di Andujar: Lavezzi da destra alza la testa e serve un pallone perfetto per Cavani appostato dietro l’intera retroguardia rossazzurra, stop dell’uruguaiano e tiro di precisione nell’angolo alla destra dell’estremo difensore argentino, 0-1. Il Catania ha bisogno di reagire, di testa e di nervi, sembra a tutti l’ennesima beffa per quello che si è visto in campo fino a questo momento.
Primo gol di Gomez in rossazzurro. La ripresa si apre con gli stessi effettivi e il tema tattico non cambia, se possibile il Napoli diventa ancora più rinunciatario e arretra sensibilmente il baricentro. Il Catania prova ancora a sfruttare le palle da fermo, al 46° dall’angolo Silvestre si avvita in area e di testa sfiora il palo alla sinistra di De Sanctis, immobile l’estremo difensore campano. Mazzarri non è convinto del suo pacchetto arretrato e sostituisce uno sfiancato Grava con Aronica mentre Giampaolo che ha bisogno di lucidità e fosforo in mezzo al campo inserisce Ricchiuti per Delvecchio. Al 65° sull’ennesimo angolo Spolli colpisce di testa a botta sicura, questa volta De Sanctis compie la parata dell’anno volando sulla sua sinistra a deviare con la punta delle dita un pallone destinato in fondo alla rete. Al 69° finalmente si rompe l’incantesimo che stava proteggendo la porta partenopea e il Catania trova il pareggio: Ricchiuti dalla sinistra mette un ottimo pallone che trova sul secondo palo a rimorchio Gomez, tocco di piatto e palla in fondo alla rete, 1-1! Una volta ristabilito il risultato i ragazzi di Giampaolo tirano un po’ il fiato, la corsa e l’intensità per arrivare al pareggio hanno fiaccato le risorse, al 76° Llama ritorna in campo dopo il lungo stop per infortunio e prende il posto di Gomez. Il ritmo adesso è più basso e i palleggiatori del Napoli riescono a gestire meglio la sfera, al 78° un cross radente da sinistra non trova Cavani all’appuntamento con il tap in vincente per una questione di centimetri a Andujar battuto. In questa fase il Catania attende con le energie al lumicino e prova a trovare una ripartenza vincente; l’ultima occasione è per il Napoli che fa correre un brivido lungo la schiena a tutti i presenti sugli spalti, è Cavani a sprecare un pallone d’oro all’altezza del dischetto del rigore, l’uruguaiano alza troppo la mira col sinistro da ottima posizione quando il cronometro segna già il 92°. Prima del fischio finale c’è solo il tempo di assistere all’espulsione di Cannavaro per un fallaccio ai danni di Ricchiuti. L’1-1 finale accontenta tutti e nessuno. Per il Catania non è da buttare questo pareggio interno, ma la prestazione super di De Sanctis fa nascere tanti rimpianti per quella che poteva essere una vittoria meritata.
(font: Calcio Catania – Orazio Cutrona, 17 ottobre 2010)