VIAGRANDE. Tarda mattinata movimentata, a Viagrande, per via di una gigantesca rissa scatenatasi al campo sportivo comunale Francesco Russo, dopo circa 20’ dall’inizio della partita del campionato regionale degli Allievi tra lo Sporting Viagrande e la Junior Acireale, che ha indotto l’arbitro Crupi (acese anch’egli) a sospendere la gara sul risultato di 1-0 per gli ospiti (gol di Rapisarda, al 4’).
L’ululato continuo (per oltre 10’) e incessante delle sirene delle numerose volanti dei Carabinieri, che sono transitate a gran velocità lungo la via Garibaldi, in direzione del quartiere S. Antonino, ha destato parecchia preoccupazione tra i numerosi cittadini presenti in piazza Gelsi (il salotto buono del centro etneo) che, in un primo momento, avevano pensato a una tragedia. E, invece, s’era trattato di una vergognosa rissa tra gente che dovrebbe onorare lo sport e che farebbe bene a starsene a casa.
I carabinieri, allertati da alcuni genitori presenti sulle tribune – ma che ci facevano gli spettatori sulle tribune, visto che il campo sportivo è inagibile e le partite, quindi, devono disputarsi a porte chiuse? – sono arrivati in forze ed è persino giunto sul luogo anche il cap. Fabio De Rosa, comandante della compagnia carabinieri di Acireale.
Ascoltando la versione dei giovani calciatori di entrambe le squadre, pare che il putiferio sia stato originato da un fallo di gioco non rilevato dall’arbitro che non ha sospeso il gioco, pur in presenza di un giocatore rimasto a terra dolorante.
Dalle proteste verbali si è passati alle vie di fatto con l’intromissione di dirigenti, tecnici, qualche genitore presente in campo e in pochi secondi ecco il caos, con il direttore di gara che sospendeva la gara. Il resto verrà a galla dagli interrogatori dei carabinieri, i quali hanno convocato in caserma -seduta stante – tutti i protagonisti (una quarantina di persone, compreso il custode del campo), suscitando ulteriore curiosità fra i cittadini, che non ricordano d’aver mai visto – all’interno del cortile della Caserma di via Aldo Moro – una tale folla di persone.
Anche il sindaco Vera Cavallaro si è recata in Caserma per rendersi conto dell’accaduto.
Da aggiungere che, in attesa di essere interrogati (le relative procedure sono andate, ovviamente, molto per le lunghe) i giovani calciatori di entrambe le società si sono incontrati pacificamente in un bar della zona, dove hanno consumato assieme pizzette, arancini e coni gelati.
Come dire: non tutto il male viene per… nuocere. Adesso, naturalmente, tutti attendono, con ansia e preoccupazione, gli strali della giustizia sportiva e i provvedimenti di quella ordinaria.
(font: La Sicilia – Paolo Licciardello, 04 ottobre 2010)