Anticipo indigesto. |
Rientrano Capuano Izco e Ricchiuti. Giampaolo presenta una formazione immutata nello schema ma nuova negli uomini rispetto all’ultima sfida contro il Bologna, rientrano dal primo minuto Izco e Ricchiuti a centrocampo e Capuano in difesa sulla fascia sinistra. Completano lo schieramento Potenza Silvestre e Spolli nel reparto arretrato, sulla linea mediana Carboni Biagianti e Mascara, in avanti su muove su tutto il fronte d’attacco Maxi Lopez; in porta Andujar. Il Lecce di De Canio risponde con un 4-3-3 abbastanza rivisitato per i diversi infortuni occorsi ai propri uomini, tra i pali Rosati, in difesa Rispoli Fabiano Ferrario e Mesbah, a centrocampo il ballottaggio per sostituire Giacomazzi lo vince Vives, al suo fianco Grossmuller e Piatti, in avanti Jeda, Olivera e Corvia.
Il Lecce in contropiede. Il tema tattico dell’incontro si delinea subito, sin dalle prime battute, a fare la partita è il Catania che tiene il pallino del gioco e aggira la difesa leccese con buone sovrapposizioni sulle fasce; il Lecce si difende con ben 5 uomini a centrocampo e riparte in contropiede, di fatto in fase difensiva il modulo giallorosso diventa un 4-5-1 con Olivera e Jeda bassi sulla linea di centrocampo. Giampaolo chiede ai suoi di provare a sfondare sull’esterno, soprattutto sulla destra Potenza appare molto intraprendente. Al 5° la prima clamorosa occasione da gol per il Catania, Mascara da sinistra serve un pallone perfetto verso il centro dell’area dove Maxi Lopez tutto solo all’altezza del dischetto del rigore tira di prima intenzione, il pallone però colpisce in pieno Rosati, bravo comunque a respingere d’istinto la conclusione ravvicinata; Maxi Lopez nell’occasione è apparso sorpreso, forse credeva di trovarsi in off side. Il Lecce non si fa mai vedere dalle parti di Andujar, i giallorossi ci provano solo con qualche tiro dalla distanza, con Olivera (11°) o Mesbah (21°) ma il portiere argentino non deve mai compiere interventi particolarmente impegnativi. Il tiro più insidioso parte dai piedi di Corvia che al 26° incrocia un diagonale di sinistro che si spegne sul fondo. Il Catania risponde con un’altra clamorosa occasione ancora per Maxi Lopez, Izco serve da destra la punta argentina, lo stop del bomber non è perfetto ma permette di saltare l’avversario diretto, poi dribbling anche su Rosati e conclusione da posizione defilata che sembra diretta in gol, solo sulla linea riescono a salvare i difensori leccesi che in affanno chiudono in angolo. Dopo tanto spreco e tanto gioco targato Catania, inaspettatamente al 36° il Lecce passa in vantaggio, Olivera da sinistra pennella un cross perfetto sul secondo palo per Corvia che arriva puntuale all’appuntamento per il tap-in sotto misura: 1-0. Il Catania subisce il colpo inatteso e nei minuti rimanenti del primo tempo non riesce a riorganizzarsi per portare seri pericoli alla porta di Rosati.
Un tiro un gol. Ancora una volta, come domenica scorsa il Catania passa in svantaggio nell’unica occasione che gli avversarsi riescono a creare. Nella ripresa si presenta in campo Ledesma al posto di Carboni, i rossazzurri si dispongono con un modulo 4-2-3-1, Ledesma e Biagianti agiscono bassi mentre Izco e Mascara salgono sulla stessa linea di Ricchiuti appena dietro Lopez. Il problema sono gli spazi, se nei primi 45 minuti il Lecce rimaneva ben chiuso, adesso, una volta in vantaggio, ovviamente i salentini serrano ancora di più le fila e costituiscono una specie di blocco compatto a difesa della propria area di rigore. Al 60° Antenucci sostituisce Ricchiuti, Giampaolo vuole maggiore peso in avanti, cerca una spalla per Lopez, l’innesto della seconda punta che si muove molto dona vivacità all’attacco rossazzurro, col passare dei minuti il pallone non esce mai dalla metà campo giallorossa, Izco e Mascara mordono già sulla trequarti quando il Lecce prova ad impostare una trama offensiva. De Canio riconosce la difficoltà dei suoi e inserisce un centrocampista, Munari, per l’ex rossazzurro Jeda. Al 65° Izco colpisce il palo esterno da posizione defilata dopo che Mascara lo aveva pescato con un pallone aggirante oltre l’ultimo uomo della diagonale difensiva leccese. Altro cambio: al 70° Gomez rileva proprio Izco. Al 72° ancora un’occasione per il Catania, Potenza riceve a destra e si incunea in area, si porta la palla sul sinistro con un movimento a rientrare e prova a calciare, il pallone si spegna sul fondo passando molto vicino al palo alla sinistra di Rosati. Il Lecce si copre ulteriormente con Coppola al posto di Olivera, il Catania spinge ma non trova sbocchi sfruttabili, Lopez fa a sportellate cercando di fare valere la propria stazza fisica, Antenucci svaria su tutto il fronte d’attacco ma non trova mai lo spunto decisivo per pareggiare questa partita. Il triplice fischio dell’arbitro sancisce la seconda sconfitta in questo campionato per il Catania che dopo Chievo aveva inanellato quattro risultati utili consecutivi, la prestazione non è stata affatto male ma è mancata forse la cattiveria sotto porta, così come sette giorni fa al Massimino; tanto gioco e tante occasioni ma pochi gol, per il momento non c’è di cosa preoccuparsi, giocando così i gol e le vittorie conseguenti non tarderanno ad arrivare.
(font: Calcio Catania – Orazio Cutrona, 03 ottobre 2010)