La «Bufera ACOSET». Nove sindaci faranno ricorso al Tar contro la nomina di Fatuzzo

«Accordo sottobanco tra pochi».
«Modalità di elezione più che discutibile: per noi non è stato eletto nessuno se non un generico Fabio Fatuzzo».

Hanno annunciato ricorso al Tar parlando di «scandalosa elezione», di «modalità illegittime», di «candidatura non condivisa», di «ennesima nomina politica» e di «inciucio» tra l’Mpa e la corrente del Pdl del sindaco di Catania Raffaele Stancanelli. Queste le conseguenze dell’elezione dell’ex assessore alla Cultura di Catania, on. Fabio Fatuzzo a presidente dell’Acoset. Elezione non condivisa da nove sindaci (Belpasso, Aci Bonaccorsi, Gravina, Nicolosi, S. Maria di Licodia, Trecastagni, Valverde, Viagrande, San Gregorio), soci Acoset, che ieri mattina hanno annunciato battaglia nel corso di una conferenza stampa al Comune di Belpasso.
Insomma, la bufera politica scatenatasi lo scorso martedì sera, nel corso della riunione dei sindaci soci Acoset che si è svolta a Viagrande, non accenna affatto a placarsi. Anzi.
«All’ordine del giorno c’era il bilancio e la nomina del consiglio di amministrazione e del presidente», così esordisce il sindaco di Belpasso, Alfio Papale, nel corso della conferenza stampa a cui erano presenti l’assessore Gabriella Greco, per il Comune di San Gregorio; il vicesindaco di Valverde, Pippo Torrisi; l’assessore di S. Maria di Licodia Angelo Capace; il sindaco di Gravina, Domenico Rapisarda; e il sindaco di Viagrande, Vera CavallaroIl sindaco di Mascalucia ci aveva più volte riunito per individuare un tecnico per dirigere l’azienda, risanare la situazione piuttosto pesante e garantire il necessario e dovuto approvvigionamento idrico». I sindaci fanno riferimento alle partecipate create dall’uscente presidente Acoset, Pippo Giuffrida, e a quanto già emerso dalle indagini della Procura della Repubblica.
La riunione si fa sempre più turbolenta.
«I sindaci del Mpa si riuniscono fra di loro – hanno detto ieri a Belpasso – si fa l’appello e si fa in modo che, o con la partecipazione di tutti o solo con lo schieramento Mpa-Ferrante, che racchiudeva il 53% delle quote azionarie, si potesse procedere alla continuazione dei lavori. Noi chiediamo di sospendere la seduta per completare quel percorso individuato dallo stesso sindaco di Mascalucia (Mpa): individuare una terna di tecnici». I sindaci della cordata Pdl fanno quindi presente che non avevano dei nominativi dettati dai diversi referenti politici e negano di aver proposto la candidatura del presidente uscente Pippo Giuffrida. «Fino alla riunione del giorno prima tutti a Mascalucia avevano concordato di approvare solo il bilancio ed il Cda si sarebbe eletto subito dopo il cambio dello statuto per consentire ai sindaci di poterne far parte.
La nomina Fatuzzo
– denunciano – è nata da un accordo sottobanco tra il sindaco di Mascalucia, rappresentante Mpa, e il sindaco di Adrano Ferrante legato a Stancanelli».
I nove primi cittadini hanno quindi annunciato un imminente ricorso anche sulla base delle modalità di elezione avvenuta senza prima presentare il curriculum del candidato o dati che lo individuassero. «Per noi non è stato eletto nessuno – puntualizzano – se non un generico Fabio Fatuzzo. Domani faremo ricorso».
Giovedì sera intanto a Belpasso l’assise civica ha notato l’esistenza della diatriba tutta politica, e ha iniziato a valutare se non sia più conveniente uscire dall’Acoset. Quindi si è approvata, all’unanimità, anche con i voti dell’Mpa, una delibera per denunciare alla Procura della Repubblica l’interruzione del pubblico servizio viste le frequenti crisi idriche che caratterizzano le estati belpassesi e dare un atto di indirizzo al sindaco affinché il presidente dell’Acoset sia un tecnico.

(font: La Sicilia – Sonia Distefano, 23 luglio 2010)

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