“Problematiche inerenti la crisi idrica” un argomento dell’ultimo consiglio comunale di Viagrande, inserito dal presidente del consiglio Domenico D’Agata per dare voce sia alle lamentele dei consiglieri comunali che dei cittadini.
Dopo il breve cappelletto (come sempre moderato ed equilibrato) all’argomento da parte del presidente D’Agata, il dibattito è stato aperto da Salvatore Gambino (opposizione), il quale ha detto: «Non credo che a Viagrande si possa parlare di carenza idrica generalizzata: se la discussione diventa “politica”, non intendo far parte di questo consesso» e infatti quando la discussione ha preso questa piega il consigliere Gambino (una militanza in Consiglio di oltre trentacinque anni), ha abbandonato, per alcuni minuti, l’aula.
Poi si sono succeduti gli interventi della maggioranza: il capogruppo Francesco Giuffrida: «Se si può fare qualcosa per risolvere i problemi del servizio idrico – oggi del tutto insoddisfacente – abbiamo il dovere di farla».
Oscar Licciardello che ha ribadito come il “problema acqua, in alcune zone (Scalatelli e dintorni), esiste da tempo e si è fatto poco per risolverli”, il neoconsigliere Trovato ha chiesto al sindaco Cavallaro “di dare prova di ciò che sta facendo l’amministrazione comunale” e Antonino Billone ha focalizzato i disservizi (da oltre 20 anni) in via Capuana e dintorni.
Per l’opposizione “problema reiterato negli anni” ha commentato , accalorandosi non poco, Antonio Intelisano, e Sebastiano Russo, si è chiesto “cosa stesse facendo l’Amministrazione comunale per risolvere i problemi delle zone che soffrono per i disservizi”.
Il sindaco Vera Cavallaro ha chiarito gli interventi fatti presso la presidenza dell’Acoset e ha posto l’accento sulla lettera aperta rivolta ai cittadini con la quale ha spiegato come rivolgersi all’Acoset quando “si verificano criticità dovute alla mancanza di acqua”, restando in attesa dell’assemblea dei soci che si terrà in seconda convocazione a metà luglio.
(font: La Sicilia – L. S. , 02 luglio 2010)