DOMANI ALLO IOM.
Domani alle 14, all’Istituto oncologico del Mediterraneo di Viagrande, si svolgerà il workshop «Microarray & biotechnology over 2010: dalla diagnostica umana alla ricerca agroalimentare».
L’iniziativa è organizzata, in collaborazione con ConApi Sicilia, da BioTeltec – azienda di biotecnologie leader in ambito di tecnologie microarray – e da Biosistema – centro di competenza tecnologica per le biologie avanzate – composto da Iom ricerca, Irma, Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia, Proteogen, Università di Catania, Università di Messina, Cnr (Isn, Ibb, Icpt, Icb, Ibim).
Interverranno: avv. Ettore Denti (Iom), dott.ssa Elena Vecchio (Biosistema), dott. Carlo G. Campisano (direttore Hitec2000 Catania e vice direttore Apindustrie), dott.ssa Alessandra Fischetti (general manager di Bioteltec Milano), dott. Alberto Ferrarini (dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona), dott.ssa Simona Panelli (Lab. Parco Tecnologico Padano Lodi, Milano), dott. Holger Eickhoff (direttore Scienion Ag Germany), dott. Sandor Snoeijers (manager di Kreatech Diagnostic, Netherland).
La crisi in atto ha azzerato la crescita del pil in quasi tutti i continenti ma le biotecnologie, a livello mondiale, hanno un tasso di crescita di oltre il 25% l’anno. Le biotecnologie, infatti, rappresentano una importante opportunità da cogliere in quanto sono tecniche alternative a molti processi della cosiddetta old economy, in particolare nei settori della sanità, farmaceutico, agroalimentare, chimico, ict ed ecologia. Negli ultimi anni alcune importanti realtà regionali hanno avviato un processo di aggregazione pubblico/privato nel settore, coinvolgendo varie professionalità industriali e di ricerca, creando così i presupposti per uno sviluppo del settore.
Durante l’incontro verranno presentate alcune piattaforme microarray che rappresentano una tra le più importanti basi tecnologiche per applicazioni di genetica, genomica e proteomica, a cui vari settori del mondo di tutti i giorni mirano nell’ultimo decennio. «Le tecnologie – afferma la dott.ssa Fischetti – possono essere aridi terreni senza la presenza di applicazioni reali ed inventiva; devono essere arricchite di contenuto innovativo dai ricercatori, proprio per arrivare a quelle applicazioni di eccellenza che sono oggi ampiamente richieste dalla sanità, dal mondo agroalimentare, dall’industria e da molti altri settori, che hanno intrapreso il cammino biotech solo di recente. Nello specifico, i microarray rappresentano una tecnica per analizzare un numero ampio di variabili biologiche in un unico esperimento siano essi geni, trascritti, proteine od altre molecole».
L’iniziativa è rivolta oltre a biologi e ricercatori di base, anche a rappresentanti della diagnostica, della zootecnia e dell’industria, elemento fondamentale nella catena della produzione di prodotti fruibili all’intera comunità.
(font: La Sicilia – A. Tor., 14 febbraio 2010)