Percorro incantata le scalinate di un palazzo d’altri tempi, uno di quei posti che non ti aspetteresti di trovare laddove quotidianamente si ergono bancarelle con chiassosi venditori e un brulicare continuo di gente. Invece, salendo le tre rampe di questa scalinata assimilabile ad un candido merletto, mi ritrovo a pensare sul come, nascosti all’interno di maestosi portoni, si trovino dei piccoli gioielli che la maggior parte dei catanesi non sa neanche di avere e in cui il tempo sembra essersi fermato: sto parlando del settecentesco palazzo Beneventano, che si trova a nord-est di piazza Stesicoro dove si è svolta l’inaugurazione dell’anno sociale dell’Associazione Culturale Amigdala. Una serata elegante e raffinata, cui ha fatto da cornice il concerto dell’arpista Stefania Tosto, musicista emergente nel panorama catanese, insieme al Maestro Agatino Scuderi, affermato chitarrista a livello internazionale, che hanno eseguito musiche di Vivaldi, Bach, Handel e Paradisi, incantando il pubblico presente.
A kermesse conclusa, raggiungiamo la professoressa (nonché affermata pittrice) Maria Grazia Palermo, presidente dell’Associazione e il tesoriere Ing. Giovanni Faro. Le chiediamo:
Quali scopi si prefigge l’Associazione Amigdala?
«Questo è per noi il secondo anno sociale, ma l’anno scorso operavamo sotto altra denominazione, infatti l’Amigdala è nata a maggio, dunque per noi questa sera è come se fosse l’inaugurazione vera e propria anche perché questa nuova associazione, che cresce sempre più di giorno in giorno, la sentiamo più affine al nostro modo di pensare. Siamo nati a Viagrande, ma da quest’anno siamo a Catania».
Non farete più incontri a Viagrande?
«Tutt’altro, non vogliamo lasciare il territorio nel quale siamo nati. Continueremo a fare il sabato un the culturale – una nostra invenzione molto seguita e richiesta – la conferenza il venerdì, entrambe a Viagrande, mentre gli altri due incontri li faremo a Catania di domenica. Al Beneventano ci riserviamo le serate più prestigiose, come ad esempio i concerti più impegnati».
Che ospiti avrete?
«Non abbiamo confini territoriali o culturali: accogliamo tante tipologie di artisti ed anche i non soci, in quanto non siamo un’associazione chiusa. I soci hanno la possibilità di partecipare attivamente alla vita associativa e alla progettazione degli eventi (ognuno di loro è protagonista) e, inoltre, riserviamo loro, all’interno del sito, una propria pagina, per cui lo scrittore può pubblicare i propri scritti, il pittore i propri quadri, ecc. Il nostro sito e un “portale della cultura”».
Perche il nome Amigdala?
«L’idea e nata da un nostro socio fondatore, il dott. Tommaso Stasi, perché tutto ciò che si fa all’interno della nostra associazione coinvolge l’emozione ed é fatto col cuore. Siamo un’associazione no profit ed agiamo per amore vero nei confronti dell’arte e della cultura».
Quali finalità vi prefiggete come associazione?
«Il nostro scopo è quello di promuovere l’arte e la cultura in ogni sua forma ed espressione, contribuire alla valorizzazione della tradizione, del patrimonio e del territorio in cui operiamo in modo da stimolare la partecipazione attiva della sua popolazione. Vogliamo dimostrare, inoltre, che si può fare arte e cultura senza bisogno di speculazioni, perché crediamo fortemente che la cultura sia l’arma di difesa dei popoli».
Da chi è composto il vostro Direttivo?
«Oltre a me, gli altri soci fondatori sono Mario Macrì, webmaster e vice presidente, Giovanni Faro, ingegnere e tesoriere, Salvo Di Dio, psichiatra e segretario e Tommaso Stasi, gerontologo e consigliere».
(font: La Voce – Mariagrazia Miceli – foto di Fabrizio Merlino, novembre 2009)