Un Comune ormai va paragonato a un’azienda che, quando ne ha la possibilità, deve far fruttare i cespiti che possiede, considerati i tempi di vacche magre e la cronica “mancanza di soldi”, pur in presenza anche di piccoli problemi (riduttori di velocità sulle strade, segnaletica stradale, piccoli lavori di manutenzione in edifici pubblici, tanto per citare alcuni esempi). Ebbene è da accogliere come segnale la delibera con la quale la giunta comunale “concede in locazione, a due privati, il terreno comunale limitrofo alla scuola media di via Pacini di una estensione pari a mq 167” e che “fissa il canone di locazione in euro 500 che dovrà essere pagato in rate anticipate trimestrali di euro 125“. “Si precisa pure – nella delibera – che il canone è soggetto alla rivalutazione fissa del 2,5% annuo”.
Gli oneri relativi a tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria saranno a carico del concessionario.
L’iniziativa di per se stessa potrebbe far sorridere le persone più smaliziate: in fin dei conti cosa costituiscono 500 euro in un bilancio di miliardi? Ed invece preme sottolineare come questo contratto di locazione potrebbe costituire la pietra miliare per altre locazioni di ben più ampio respiro: è stato avviato un percorso che potrebbe tornare utile per spingere l’amministrazione comunale a chiedere un “equo-canone” per tutti quei cespiti comunali che in atto vengono utilizzati da privati e associazioni, sotto forma di concessioni gratuite. Ad eccezione, naturalmente, di quelle concessioni gratuite che fatte a favore di associazioni che lavorano nell’interesse del Comune in sostituzione dei contributi comunali.
(font: La Sicilia – Paolo Licciardello, 21 ottobre 2009)