L’Associazione Culturale “Amigdala” inaugura la nuova prestigiosa sede.
Due alberi, anche se distanti, affondando pazientemente le radici nel terreno, riescono, prima o poi, ad intrecciarsi e, nutrendosi entrambi della medesima linfa vitale, possono dar vita a un frutto che ne contenga i rispettivi sapori. Se questa linfa ci viene offerta dal fertilissimo terreno che la musica ha saputo arricchire nel tempo con le sue innumerevoli influenze, il risultato non può che essere altamente apprezzabile.
Roberto Fuzio, fantastico cultore delle tradizioni, dei versi e delle melodie popolari siciliane, e Alfredo Longo, chitarrista per lo più elettrico che da oltre vent’anni ha prestato la sua maestria di session man ai più variegati artisti di musica rock, si ritrovano insieme, dopo numerosi “annusamenti“, a cercare e felicemente trovare un punto di incontro fra le due culture espresse, tirando fuori quanto di artisticamente apprezzato da entrambi e rimasto inespresso pubblicamente.
Una forma di ritorno al proprio passato, un ripercorrere a ritroso le pagine di una storia di vita comune alla maggior parte di tutti coloro che hanno potuto apprezzarne la semplicità, a volte la durezza, l’impegno sociale ed al tempo stesso la purezza ideologica.
“Col grande Roberto Fuzio, – dichiara Alfredo Longo – storico cantante chitarrista-compositore dei Lautari, ci si conosceva e stimava da anni, sicché un bel giorno si è deciso di fare questa cosa; in qualche modo entrambi ne sentivamo il bisogno da tempo”. Nasce così questo spettacolo “Una notte in Italia”, un percorso di oltre due ore attraverso le composizioni più significative del cantautorato italiano passando dalle canzoni più scanzonate e leggere a quelle più importanti e profonde.
La canzone d’autore italiana, già dagli anni ’60 e ’70, diventa un importante specchio culturale e di costume della storia della nostra terra. La figura del cantautore, portatore nell’ambito della propria produzione musicale anche di una ricerca poetica ben definita e di un messaggio di valori civili, viene spesso volontariamente dimenticata.
Questa parziale “rimozione“, specie nei confronti del pubblico più giovane, produce anche una “sterilizzazione” rispetto ad alcuni valori poetici, ma anche civili, di cui la musica può essere relatrice.
Dove sono oggi, nel presente del panorama musicale più noto, capolavori di “poesia in musica” come quelli di un Fabrizio De Andrè, capace di entrare a pieno titolo nelle antologie scolastiche con un brano immortale come “La guerra di Piero“, i versi di Francesco De Gregori, o le canzoni pedagogiche e didattiche di un Sergio Endrigo?
Mossi quindi da questo grande desiderio di tornare a pescare nell’immenso tesoro della canzone d’autore italiana, e del suo patrimonio di valori civili (la pace, la solidarietà, l’incontro fra i popoli, la tolleranza…), i nostri due musicisti hanno così confezionato uno spettacolo che non mancherà di appassionare quanti Domenica 11 ottobre alle ore 18.30, parteciperanno al concerto organizzato dall’Associazione Culturale “Amigdala”, sotto la guida del presidente prof.ssa Maria Grazia Palermo, nei saloni del prestigiosissimo Palazzo Beneventano, nel centro storico di una Catania di altri tempi, attuale sede dell’Associazione. Una performance che sicuramente entusiasmerà sia le orecchie più avanti in età, per i tanti ricordi legati ai testi, sia le più giovani, per la loro continua attualità.
Mario Macrì