Le strade attorno alla villa comunale di Viagrande, dove ha sede l’antico palmento e l’attigua cantina, già odorano di uva, di mosto, di pasta con i ceci e di peperoni arrostiti e di mostarda: tutti ingredienti immancabili in una festa della vendemmia, riprodotti meticolosamente in ogni particolare come ai tempi d’oro degli anni ’50-’60.
Da diciannove anni l’amministrazione comunale, con l’aiuto della Regione siciliana, della Provincia regionale di Catania, del Parco dell’Etna, della Pro Loco e quest’anno anche dell’«Etna Eventi Management», organizza la festa della vendemmia per far rivivere – soprattutto ai più giovani – tutti quei «riti» legati alla raccolta dell’uva, al suo trasporto con le ceste di vimini (cufini) dentro i palmenti e alla sua «pistatina» con i piedi, che coinvolgevano non solo la popolazione locale, ma davano lavoro a parecchi forestieri (ennesi, troinesi, ramacchesi, leonfortesi etc.).
Si inizierà oggi (alle ore 10) con la sfilata dei vendemmiatori in costume (la ciurma più organizzata del dopoguerra era quella che saliva ordinata e festosa da Aci Catena) per le vie del paese, accompagnati da carretti siciliani e canterini e dai gruppi folk. Alle 12 la «pistatina» dell’uva nel palmento e uno spettacolo aperto al pubblico, nel tardo pomeriggio degustazione gratuita della mostarda preparata in loco e, in serata, la fase finale del 2° festival regionale del folklore, che ha arricchito la tre giorni dedicata alla vendemmia, riscuotendo un enorme successo per la soddisfazione del sindaco, Vera Cavallaro, del suo vice, Rosario Cristaldi, e degli organizzatori, compresi i massimi dirigenti della F.T.I.P.
Il «Wine Bus», girando per le strade, farà assaggiare vini siciliani.
(font: La Sicilia – Paolo Licciardello, 20 settembre 2009)