VIAGRANDE. Affrontato il tema dei nuovi insediamenti richiesti sul territorio.
L’unica cosa certa emersa dall’intenso dibattito svoltosi durante i lavori del consiglio comunale di lunedì sera sulla nomina del commissario ad acta per risolvere il problema di un Piano costruttivo per 30 alloggi, è che il consiglio comunale di Viagrande non è affatto inadempiente, così come erroneamente potrebbe arguirsi dal testo del decreto. Il decreto, infatti, così recita: «Il sig. Mario Megna, è nominato commissario ad acta per provvedere in via sostitutiva e previo accertamento degli atti relativi nei confronti dell’amministrazione comunale alla formulazione della proposta di delibera riguardante le determinazioni sul programma costruttivo presentato dalla cooperativa edilizia Soelado 82. L’intervento sostitutivo si intende esteso anche nei confronti del Consiglio Comunale nel caso in cui detto organo non si determini entro giorni 30 dalla trasmissione della proposta di delibera».
Il decreto assessoriale è stato notificato lo scorso 22 luglio: in verità chi risulta inadempiente è il Comune di Viagrande e non l’attuale consiglio comunale e, naturalmente, qualora sussistessero gli estremi, inadempiente risulterebbe l’ufficio del Comune che avrebbe dovuto formulare la proposta di delibera entro i 45 giorni dalla presentazione del programma costruttivo, “termini – recita il decreto assessoriale – abbondantemente decorsi“.
Dall’ufficio competente rispondono che la proposta di delibera non è stata ancora formulata perché bisognava “acquisire i necessari pareri propedeutici per l’inoltro della proposta di delibera al consiglio comunale.”
Del dibattito va sottolineato il suggerimento del capogruppo di opposizione, Salvatore Gambino, il quale, insiste per un ricorso al Tar contro il decreto (proposta bocciata ai voti) che si sarebbe dovuto presentare sin dal momento della notifica del decreto; le preoccupazioni del vicepresidente vicario del Consiglio comunale, Filadelfo Coco, avanzate con un documento scritto nel quale fra l’altro si legge che: ”il proliferare di insediamenti costruttivi di massa in zone agricole, provocherebbe uno sconvolgimento del patrimonio naturale dell’ambiente di questo paese” e chiede pertanto al consiglio comunale di “esprimere un indirizzo politico atto all’acquisizione di maggiori delucidazioni sulle quantità di aree assegnate, e non, per l’edilizia economica e popolare in genere”.
In conclusione molte discussioni, tante votazioni, ma nessuna proposta (per il momento) da parte dell’amministrazione comunale. E, dalle voci di corridoio, pare che il commissario ad acta procederà nel suo incarico il prossimo 8 settembre.
Il sindaco Vera Cavallaro ha detto pubblicamente che sono state presentate “richieste per realizzare oltre mille alloggi e che quindi il problema non riguarda esclusivamente la richiesta dei 30 alloggi da parte della coop edilizia Soleado 82”.
(font: La Sicilia – Paolo Licciardello, 02 settembre 2009)