Viagrande. Quel che un mese fa era un minideposito è diventato una montagna di rifiuti d’ogni genere e anche pericolosi.
E’ trascorso quasi un mese dalla segnalazione – pubblicata su questa stessa pagina – di una discarica abusiva creata dai soliti ignoti untori sulla via Poio all’altezza quasi dell’incrocio con via Penninazzo, una comoda bretella intercomunale, attraverso la quale si raggiunge lo svincolo di Acireale dell’autostrada Catania-Messina.
In questo momento quella che era una piccola discarica è diventata un piccola montagna di rifiuti d’ogni genere, alcuni dei quali, inquinanti od infetti e giorno dopo giorno il sito si arricchisce di materiali di risulta d’ogni genere.
Ovviamente la colpa è dei soliti incivili che pare vengano attirati dai cumuli di rifiuti già esistenti in loco e continuano a depositarvene degli altri peggiorando lo stato delle cose.
Oltre allo spettacolo indecente e ai rischi per la salute dei cittadini che abitano nella zona (dove insiste fra l’altro una industria di mangimi per animali con numerosi dipendenti) va considerato il fatto che, se i responsabili di Aci Ambiente non provvederanno a far bonificare la zona entro tempi tecnici accettabili, la discarica continuerà ad aumentare a dismisura e qualche buontempone potrebbe dar fuoco ad alcuni materiali (come cartoni, erbe secche, tavolacci) con il rischio anche di far propagare l’incendio su una vasta zona ricca di erbacce secche.
E le conseguenze sarebbero in questo caso veramente funeste.
L’assessore alle politiche ambientali Fabio La Rosa ci ha dal canto suo assicurato che ha già da tempo inoltrato la richiesta di pulizia ai responsabili di Aci Ambiente i quali dovrebbero provvedere a intervenire appena sarà preparato il relativo provvedimento.
Infatti, considerata la mole di rifiuti da eliminare, occorre un provvedimento specifico con l’impegno delle relative spese che non sono indifferenti.
E come sempre la collettività deve addossarsi le spese per colpa di alcuni suoi componenti incivili, che purtroppo non vengono mai beccati da chi ha il dovere di tutelare il territorio.
(font: La Sicilia – Paolo Licciardello, 10 giugno 2009)