VIAGRANDE. Delibera approvata dall’amministrazione.
Tra i motivi del provvedimento il costo del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, che rispetto al 2008 cresce di 50 mila euro. La decisione della Giunta decorre dall’1 gennaio 2009.
La Giunta comunale di Viagrande, con la delibera numero 24 dichiarata «immediatamente eseguibile» con decorrenza 1 gennaio 2009, ha aumentato del 15 % la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani interni.
Un aumento inevitabile, secondo quanto sostenuto dall’amministrazione comunale, al fine di «garantire servizi a tutti i cittadini in modo efficiente e redigere un bilancio serio e realistico».
L’aumento si è reso necessario – spiegano dal Comune – a causa «della cancellazione dell’Ici sulla prima casa, seguita da un’inadeguata copertura del mancato gettito dell’Ici, dalla riduzione dei trasferimenti statali e regionali»: le motivazioni sono state scritte al capo area Bilancio e Finanze, rag. Giovanni Zappalà, l’assessore al Bilancio e ai Tributi, Caterina Muscuso, e il sindaco Vera Cavallaro, al fine di predisporre il bilancio per l’esercizio corrente.
Alla fine, insomma, il risultato è che a pagare (ovvero a dover far quadrare i conti) è sempre la tasca del contribuente.
Una delle voci più importanti del bilancio è quella relativa al servizio che svolge la società d’ambito «Aciambiente s.p.a», che rispetto al 2008 aumenta di circa 50 mila euro, raggiungendo un costo totale di un milione e 65.000 euro.
Indubbiamente un’amministrazione comunale è costretta a far quadrare i bilanci, nessuno lo può mettere in dubbio, tanto più in tempi di crisi come quelli che attraversiamo; però, secondo molti cittadini bisognerebbe far rendere i cespiti di cui è proprietario il Comune onde limitare l’aumento delle tasse.
A voler far quattro conti pratici, diciamo che per locali a uso abitativo per nuclei familiari, collettività e convivenza, esercizi alberghieri, compresi i vani accessori, la tariffa passa dagli attuali 1,99 euro a 2,29 euro, con un aumento di 30 centesimi a metro quadro.
Oppure per locali e aree adibiti a pubblici esercizi di vendita al dettaglio di beni alimentari o deperibili la tassa passa da 6,94 euro a 7,99 euro, con un aumento di oltre un euro a metro quadro.
(font: La Sicilia – Paolo Licciardello, 24 maggio 2009)