VIAGRANDE. I lavori di ammodernamento della piazza della chiesa di Viscalori.
Pasqua di polemiche a Viscalori per via dei lavori di ammodernamento dei tre terrazzamenti della piazza e del rifacimento dei gradini in pietra lavica della antica chiesa dedicata a S. Biagio.
Nonostante le osservazioni verbali avanzate da alcuni tecnici (oltre alla nota pubblicata sulla nostra rubrica “Lo dico a La Sicilia” a firma dell’arch. Paolo Faro), nonostante le lamentele di alcuni cittadini nei confronti degli amministratori comunali, i lavori proseguono esattamente come da progetto sebbene, in effetti, le mattonelle in cotto siciliano utilizzate, appaiono, onestamente, in contrasto stridente con il resto della coreografia locale ricca di pietra lavica.
«Non si riesce a capire perché i responsabili della cosa pubblica continuano a non intervenire in una situazione così palesemente paradossale» hanno detto alcuni cittadini in piazza S. Biagio, analizzando il rivestimento ed il cotto siciliano della scalinata della Chiesa e che, secondo alcuni tecnici presenti alla discussione non sta «rispettando le misure della “alzata”- troppo alta- e della “pedata”, troppo stretta, previste dalle leggi per le scalinate che dovranno essere percorse contemporaneamente da decine e decine di persone.»
Evidentemente l’impresa esecutrice dei lavori non ha responsabilità in tutta questa vicenda in quanto si sta limitando ad eseguire i lavori come da progetto: gli amministratori comunali continuano a ribadire che il progetto ha ottenuto tutti i visti ed i pareri favorevoli richiesti dalle varie autorità di controllo, Sovrintendenza compresa, e pertanto c’è poco da fare.
Un’osservazione, comunque, ci sia consentita farla: passi per la scalinata che conduce alla porta centrale della Chiesa (i fatti, col tempo, sentenzieranno torti e ragioni), ma, in effetti, il cotto siciliano, in un contesto architettonico delizioso ed elegante come quello della piazza S. Biagio di Viscalori (frazione nobile e patrizia di Viagrande per antonomasia), è un vero pugno in un occhio. Si ha la sensazione di trovarsi in una casa terrana o nella cucina di un’antica casa patrizia, sprovviste di pareti e tetti. Possibile che era davvero impossibile evitarlo?
(font: La Sicilia – Paolo Licciardello, 12 aprile 2009)