INTERVISTA AL PROF. GIAMBATTISTA DI MAURO
Docente di “Ossigeno Ozono Terapia “ presso la Scuola di Specializzazione in Farmacologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania.
Un dolore acuto e intenso nella schiena, che si irradia fino ai glutei o addirittura fino alle cosce e si accentua soprattutto se la gamba rimane dritta: probabilmente soffrite di ernia del disco, un disturbo che colpisce preferibilmente tra i 30 e i 50 anni, in modo particolare gli uomini. Ma oggi guarire si può.
Il disco è quella struttura a forma circolare che è posta tra una vertebra e l’altra nella colonna vertebrale con il compito di “assorbire” gli urti e i movimenti delle ossa: se non ci fosse, le vertebre sfregherebbero l’una contro l’altra e si danneggerebbero in brevissimo tempo. È composto da due parti: il nucleo polposo, o parte centrale, che è una massa molle simile alla gelatina; e l’anello fibroso, o parte esterna, che è formato da un rivestimento duro e fibroso.
Può capitare, per cause diverse, che la parte centrale del disco fuoriesca dalla sede naturale, andando così a comprimere i delicati fasci nervosi che partono dal midollo spinale, provocando fitte dolorose molto acute: ecco allora che si forma l’ernia del disco.
L’ernia compare di solito tra la quinta vertebra lombare e la prima sacrale, più raramente nelle altre (le vertebre si dividono in cervicali, dorsali, lombari e sacrali, a seconda del punto in cui si trovano lungo la schiena). Può essere scatenata da un urto, un colpo molto forte alla schiena oppure per una brutta caduta. Talora il problema compare come conseguenza di una semplice degenerazione del disco dovuta al naturale invecchiamento. Oppure a causa dei ripetuti microtraumi a cui è stata sottoposta la colonna vertebrale quando si svolgono lavori particolarmente pesanti, si guida per molte ore la macchina o si sta a lungo seduti a una scrivania (in questi due ultimi casi infatti il peso della colonna grava tutto nella zona lombare).
Quando il disco vertebrale è logorato, può allora bastare un salto, uno starnuto o un qualsiasi banale movimento per determinare la fuoriuscita del nucleo e provocare dolore.
La presenza della lombalgia, cioè dei dolori alla parte bassa della schiena associati a formicolii al nervo sciatico (che parte proprio dalla quinta vertebra lombare e dalla prima sacrale), non è però sufficiente per diagnosticare l’ernia del disco.
Bisogna sottoporsi ad un esame di T.A.C.
d) Quali indicazioni per la Ossigeno Ozono terapia oggi?
r) La metodica terapeutica sfrutta la potente azione battericida, fungicida e di inattivazione virale della miscela di ossigeno ozono; rappresenta un trattamento alternativo alle cure tradizionali in talune patologie.
Nata durante l’ultimo conflitto in Ungheria e saltata in Germania nel 1950, dove sono stati trattati a tutt’oggi oltre ventiseimila pazienti, tale metodica medica si è espansa a macchia d’olio dapprima nei paesi dell’EST poi in Francia e Inghilterra ed in quasi tutta Europa. In Italia essa è timidamente approdata a circa sedici anni addietro dapprima a livello sperimentale sino a quando il Ministero della Sanità non l’ha ufficialmente approvata.
Ed è stato merito di numerosi Direttori di Istituti Universitari (Bari, Milano, Napoli, Pavia, Siena) che l’ossigeno ozono terapia ha potuto trovare una giusta collocazione nell’ambito dei trattamenti curativi in moltissime patologie tra le quali la lombo sciatalgia da compressione dei corpi vertebrali e nelle discopatie, nelle artrosinoviti del ginocchio e in tutte le patologie che interessano le articolazioni.
d) Ma la metodica è indicata in altre patologie?
r) Certamente si! Le indicazioni in cui la tecnica di ossigeno ozono terapia viene adottata con successo sono anche le seguenti: allergie (asma bronchiale e rinite allergica), disturbi circolatori arteriosi e venosi, malattie della pelle (acne, psoriasi), epatiti virali, osteoporosi, “cellulite”.
d) La società Scientifica Italiana di ossigeno ozono terapia, di cui Lei è degno rappresentante, è disponibile a dare informazioni ai Signori Medici ed a chi ne necessita?
r) Sì certamente: tramite Internet (www.ossigenoozono.it) email: info@ossigenoozono.it oppure telefonando al numero 035/299573. “Sicilia Sera” ringrazia il prof. Giambattista Di Mauro, augurandosi di poterLo intervistare nel prossimo futuro.
(font: Sicilia Sera – Catania, 30 settembre 2000)