Viagrande. Di giorno gli automobilisti sono costretti alla «gimkana», di notte pericoli in agguato.
Urge tappare le buche che le piogge recenti e l’usura del tempo hanno originato nel tratto di via Poio compreso tra la via Pietro Leonardi e la intercomunale via Penninazzo, nel territorio di Viagrande.
La via Poio, una volta strada di penetrazione agricola, è diventata un’importante arteria di collegamento tra la strada provinciale Viagrande-Monterosso e il casello autostradale di Aci S. Antonio della Catania-Messina e, pertanto, vi scorre un notevole traffico automobilistico in tutte le ore del giorno e della notte.
E sta proprio qui l’aspetto più preoccupante del problema per l’incolumità pubblica: se durante il giorno gli automobilisti sono costretti a fare la «gimkana» tra un tratto di strada normale e un tratto di strada con buche e nonostante questo riescono a evitare le voragini, sia pure correndo qualche rischio poiché potrebbero provocare qualche incidente, di sera e soprattutto di notte le buche diventano vere e proprie trappole, essendo la strada, nel tratto in questione, sprovvista completamente di illuminazione pubblica.
I rischi e i pericoli cui possono andare incontro i centauri sono di tutta evidenza.
La via Poio, inoltre, in questi ultimi due-tre anni, ha avuto una notevole espansione urbanistica e, pertanto, i pericoli sono dietro l’angolo anche per i tanti cittadini che ormai vi risiedono.
Un’ultima annotazione ci sembra doverosa: andrebbe rifatta sia la segnaletica orizzontale che quella verticale, in modo particolare, all’incrocio tra la via Poio e l’intercomunale via Penninazzo, un incrocio di per se stesso pericoloso, poiché gli automobilisti, ritenendo di trovarsi in periferia, corrono a velocità sostenute; chi non è del luogo, poi, e proviene dai caselli dell’autostrada per raggiungere, attraverso la intercomunale via Penninazzo, Viagrande sud, è costretto a transitare sulla via Poio senza avere un barlume di segnaletica. Il che, credeteci, crea davvero situazione di grave pericolo.
(font: La Sicilia – Paolo Licciardello, 09 gennaio 2009)