Un lancio verso l’esplorazione delle frontiere dell’infinitamente piccolo: la tensione che ha accompagnato l’avvio dell’acceleratore più grande del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra, è paragonabile a quella del lancio di una navetta spaziale. L’obiettivo, in questo caso, è ancora più ambizioso perchè una macchina così grande e potente promette di rivoluzionare la fisica: la scommessa è riuscire a capire quello che è successo negli istanti che hanno immediatamente seguito il Big Bang che ha dato origine all’universo, quando molto probabilmente sono entrate in gioco leggi fisiche molto diverse da quelle note oggi. ”E’ stato un lancio nel microcosmo”, ha detto il presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), che ha seguito tutte le fasi dell’avvio dell’Lhc dalla sede centrale dell’istituto a Roma, in collegamento con il Cern. Un evento storico e ”importantissimo”, come lo ha definito il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) ed ex direttore generale del Cern, Luciano Maiani, che ha seguito le operazioni da Ginevra. Un successo pieno, quello ottenuto oggi, e vissuto fra un grande entusiasmo.
(Font: Ansa)
Il video dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
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