Viagrande. Il grosso dei lavori di ristrutturazione è stato ultimato da due anni, ma bisogna rifare il pavimento.
Continua a essere «sfrattata» dalla propria chiesetta di Scalatelli la venerata statua della Madonna di Lourdes, che riceve ospitalità e devozione nella Chiesa Madre a seguito dell’inagibilità della chiesetta di Scalatelli, decretata dall’amministrazione comunale di Viagrande circa sette anni fa, a causa della caduta della cenere dell’Etna.
In effetti, con un finanziamento della Regione siciliana per riparare i danni provocati dalla caduta della cenere, il grosso dei lavori per ristrutturare il tetto della chiesa e altre parti importanti della chiesetta furono eseguiti e sono stati ultimati da un paio di anni.
Restava da rifare il pavimento e qualche altro piccolo lavoro: si sono mossi amministratori comunali, si sono mossi cittadini privati, si è intensamente interessato della vicenda anche il parroco della chiesa madre, sacerdote Alfio Bonanno, sotto la cui competenza ricade la chiesetta, ma sino a oggi non si riesce a cavare un ragno dal buco.
La solita tela di Penelope che sembra caratterizzare tutti i lavori pubblici di Viagrande (i lavori infiniti nel campo sportivo ne sono un esempio).
Intanto la festa (quest’anno ricorre il 150° anniversario delle apparizioni a Lourdes), che i cittadini del quartiere preparano da quasi 60 anni nell’ultima domenica di agosto, continua a svolgersi in parte nella chiesa Madre (il triduo di preparazione inizia proprio questa sera) e in parte nel quartiere di Scalatelli, nelle cui viuzze viene accolta la solenne processione del sabato sera. Poi a piazza Umberto, all’aperto, viene celebrata la Messa solenne (presieduta dal sacerdote Giuseppe Guliti).
Non manca il concorso canoro «Madonna di Lourdes» e le musiche del corpo bandistico «Regina d’Italia» diretto dal maestro Orazio Sapienza.
(font: La Sicilia – Paolo Licciardello, 28 agosto 2008)