Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ha firmato il decreto di riduzione degli Ato, che passeranno da 27 a 9, con l’aggiunta di un decimo che si occuperà delle isole minori. Il provvedimento indica che entro la fine di ottobre dovranno costituirsi i nuovi consorzi di ambito. Un mese dopo dovranno insediarsi i consigli di amministrazione ed entro il 31 dicembre le attuali società d’ambito dovranno essere liquidate. Dal primo gennaio 2009, pertanto, i nuovi soggetti, costituiti da consorzi di Comuni, diventeranno i titolari delle competenze che prima appartenevano alle società d’ambito, nonché dei rapporti giuridici attivi e passivi relativi alla gestione integrata dei rifiuti. Al decreto seguirà un provvedimento che fisserà le direttive alle quali gli Ato dovranno attenersi per raggiungere alcuni obiettivi riguardanti, tra l’altro: l’aumento della percentuale di raccolta differenziata; il miglioramento dei parametri economici; l’impiantistica realizzata o in costruzione. Le direttive riguarderanno essenzialmente il divieto di assunzione di personale, la riduzione dei componenti dei Cda, l’adozione di strumenti finanziari finalizzati a risolvere la situazione di crisi e al raggiungimento di elevati standard qualitativi. Nel corso di questo periodo di transizione sarà necessaria una maggiore sinergia tra le attuali società d’ambito e i sindaci dei relativi comuni, in vista del raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei costi di gestione del servizio e dell’incremento della raccolta differenziata. Il presente decreto emana uno schema di convenzione che dovrà essere approvato dai consigli comunali, entro il 5 Agosto, il quale non potrà essere emendato o modificato in ogni sua parte e che, se non sarà approvato, la regione invierà un commissario, come previsto ai sensi del comma 5 della L.R. 22/Dicembre/2005 n°19, il quale avrà i poteri per attuarlo.
Praticamente tutti i consigli comunali, sono stati “costretti” ad approvare uno schema di convenzione già redatto che non soddisfa la maggior parte dei comuni interessati, anzi sta determinando una serie di contrasti che è meglio cercare di trovare un modello unanime, il quale potrà dare una svolta. Come al solito manca una soluzione per risolvere in modo definitivo il problema, temporeggiando attraverso l’istituzione di nuovi consorzi, formati dai comuni di ogni provincia, immaginate voi tutta la provincia di Catania consorziata in A.T.O. (ambito territoriale ottimale) ove per schema di convenzione da approvare, i comuni hanno diritto ad un voto ogni diecimila abitanti più uno per ogni frazione oltre cinquemila e comunque non possono superare il 40% dei voti possibili, calcolati sulla popolazione residente al Dicembre 2007. I comuni con popolazione inferiore a diecimila abitanti (Viagrande) hanno in ogni caso diritto ad un voto. Il comune capofila per ordini di voto sarà Catania, pensando ai problemi che attraversano la città, non oso pensare cosa accadrà al resto della provincia. Il fine è quello di ottimizzare la gestione dei rifiuti in Sicilia, anche in considerazione della notevole entità dei debiti accumulati dalle attuali Società di Ambito. Questo provvedimento nasce in risposta al totale fallimento del precedente attuato dall’ex presidente della Regione ma, non credo sia la risposta adeguata per risolvere il problema, che è decisamente serio da sperare che la visione campana sia solo, una visione lontana. “Esprimiamo soddisfazione alla decisione del governo regionale di risolvere una situazione gravissima generata dal proliferare degli Ato che, in questi anni, sono stati, nella gran parte dei casi, dei carrozzoni mangia soldi“. Lo ha affermato il presidente di Legambiente Sicilia, Mimmo Fontana commentando la decisione della giunta di cancellare gran parte delle società di ambito territoriale.
Spero che il presidente Lombardo spiegherà come pensa di risolvere il problema delle discariche. Faccio sapere che il Consiglio del 4 Agosto ha votato a maggioranza, contro questa decisione, elencando le motivazioni e ritenendo che debba tornare la gestione dei rifiuti ai singoli comuni. Invece lanciamo un appello, soprattutto ai comuni vicini, cerchiamo di portare avanti insieme idee nuove come quella in sperimentazione a Torrenova (ME), che è formidabile, meno inquinante e azzera i costi della riciclata, evitando così di impazzire, con tanti sacchetti a casa di colore diverso, per separare il fazzoletto dalla buccia d’arancia.
Vi invito a vedere il servizio qui sotto.
Saluti.
Nino Billone