Alfio Patti, “Strati di Sicilia”

Alfio Grasso

Grande successo ieri sera per il cantastorie Alfio Patti in una gremita e suggestiva piazza di Viscalori. Coinvolgente, appassionante e rievocante, lo spettacolo di Patti, “Strati di Sicilia”, ha rapito il pubblico presente, che a tratti è diventato protagonista cantando, insieme all’artista, antiche canzoni popolari. Giornalista pubblicista, ma soprattutto artista e studioso, Alfio Patti si occupa, da circa venticinque anni, di arte, poesia siciliana e tradizioni popolari. Nel 2002 è riuscito a concretizzare la sua idea di conferenze-spettacolo aventi come protagonisti versi, musiche, canti e didascalie di motivi classici e moderni della Sicilia. L’Isola, la sicilianità e la lingua siciliana sono anche protagonisti dei suoi testi di poesia, narrativa e saggistica, nonché del CD di canzoni siciliane “La pampina di l’alivu” inciso nel 2002. «Se la gente non va alla poesia – dice Patti – la poesia va alla gente», con queste parole l’artista restituisce alla poesia la vitalità che gli antichi Aedi le davano nelle corti dei loro re. Ecco spiegato il progetto di divulgazione itinerante della poesia e della canzone siciliana, nel quale il pubblico diventa re e Alfio Patti l’Aedo dell’Etna. E ieri sera l’artista ha cantato e raccontato “Strati di Sicilia”, ossia le strade dei sentimenti del popolo siciliano, com’erano e come sono oggi. Così l’amore, il duro lavoro dei campi, la religiosità, la gelosia e anche la morte, negli usi e costumi della gente siciliana, sono stati “cuntati e cantati” da Alfio Patti attraverso versi e canzoni che si perdono nel tempo. Infatti, oltre ai canti, noti e meno noti, del XVI, XVII e XVIII secolo, appartenenti alla nostra tradizione popolare, Patti, accompagnato dalla sua chitarra, ha cantato canzoni sue e di autori contemporanei a cui ha dato la musica. Lo spettacolo, da lui stesso definito “visivo-fonico-gestuale”, è stato intervallato da antichi proverbi, gabbi e miniminagghi, per essere poi ulteriormente arricchito da un altro spettacolo, grazie all’inserimento della figura del Cantastorie che si è distaccata da quella dell’Aedo narratore. Ma “Strati di Sicilia” sono anche le strade che gli spettacoli di Alfio Patti hanno fatto dalla Sicilia al Nord Italia, dall’Australia al Messico, alla Francia. E ieri sera l’artista ha proposto un pout pourri di brani scelti fra i suoi tre spettacoli, ossia “Allakatalla”, “Friscanzana” e “Trispiti e tàvuli”, lasciando al pubblico viagrandese, e non solo, quelle emozioni che solo un grande comunicatore come lui è in grado di suscitare.

Alfio Grasso

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