Camicia verde, accaldato e teatrale, Umberto Bossi si è scatenato dal palco del congresso della Lega a Padova scagliandosi violentemente contro l’inno di Mameli e i professori del Sud. “Non dobbiamo più essere schiavi di Roma. L’Inno dice che ‘l’Italia è schiava di Roma…’, toh! dico io“.
E al gesto del dito medio il pubblico gli ha regalato una standing ovation, raddoppiata quando il leader del Carroccio ha inveito contro gli insegnanti meridionali: “Non possiamo lasciare martoriare i nostri figli da professori che vengono dal Sud“.
Ma il Senatur non è nuovo a “sparate” del genere. Già alcuni anni fa, ad un congresso in Svizzera, dal balcone della casa del filosofo Carlo Cattaneo, assieme a Maroni, Castelli, Tremonti, Calderoli e circa 500 “ultras”, cantava così… “Abbiamo un sogno nel cuore: Bruciare il Tricolore“.
Secondo voi l’irruenza delle parole (e dei gesti) di Umberto Bossi sono una buona strategia per la Lega in cerca di consolidamento politico? Le sue scuse al Paese sono doverose come dicono in molti, oppure il federalismo è più importante di quasiasi orgoglio nazionale e la provocazione di Bossi potrebbe rivelarsi vincente? Dite la vostra.
Mario Macrì
2 comments for “Abbiamo un sogno nel cuore: Bruciare il Tricolore!”