Le tematiche più attuali e all’avanguardia nella ricerca oncologica trattate in relazioni e workshop da illustri esperti a Viagrande.
Si è tenuto, all’Istituto oncologico del Mediterraneo di Viagrande del gruppo Salute Sicilia, un incontro scientifico di livello internazionale sulle più attuali tematiche della ricerca oncologica, organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità di Roma e dalla George Mason University, Virginia, Usa. Il corso – rivolto principalmente a giovani ricercatori che intendono focalizzare la loro attività di ricerca in innovativi ambiti del settore oncologico – è stato articolato in lezioni mattutine tenute da esperti di rilievo internazionale e workshop pratici pomeridiani. Tale corso rientra nelle attività di alta formazione previste dal programma Italia-Usa di oncoproteomica, programma che si inserisce nell’ambito di un più vasto accordo di collaborazione tra il nostro paese e gli Stati Uniti nel settore della ricerca biomedica.
Il comitato scientifico del corso è stato costituito dai responsabili scientifici per i due paesi di tale programma, il prof. Ruggero De Maria dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma e il prof. Lance Liotta della George Mason University, Virginia, Usa. L’occasione di tale evento è stata anche motivo di confronto e bilancio dei risultati delle ricerche finora condotte nell’ambito di alcuni progetti di ricerca del programma.
Il primo giorno del corso si è svolta la presentazione alla quale hanno partecipato varie autorità del mondo politico e sanitario. Ha fatto gli onori di casa l’on. Guglielmo Scammacca della Bruca, consigliere delegato Iom, che ha sottolineato che si può sviluppare un’ospedalità privata di alto livello gestendo bene i soli ricavi delle prestazioni e trovando equilibri finanziari positivi, senza necessità di integrazioni economiche diverse come avviene nel pubblico. È intervenuto anche l’on. Giuseppe Castiglione, presidente della Provincia, che ha sottolineato l’impegno del gruppo Salute Sicilia nonostante le attuali problematiche inerenti ai tagli in sanità; inoltre Castiglione ha dichiarato il suo impegno per risolvere questa situazione e garantire lo sviluppo della sanità di qualità in Sicilia. L’on. Giuseppe Palumbo (presidente commissione Affari sociali della Camera), nel suo intervento, ha dichiarato che, nonostante gli errori del passato, nel piano di rientro, attualmente in fase di elaborazione, dovranno essere salvaguardate e premiate le strutture che riescono a fornire un servizio di eccellenza. Il rettore dell’università di Catania, Antonino Recca, ha affermato che il ruolo dell’università è sostenere, vigilare e collaborare con questa tipologia di strutture per garantire una migliore qualità della ricerca. Il vicepresidente dell’ordine dei medici di Catania, Giansalvo Sciacchitano, ha ricordato le iniziative e i corsi di formazione organizzati dallo IOM e ha sottolineato che la sanità privata non è solo speculazione, come spesso si pensa, ma riesce a garantire prestazioni di alto livello, posti letto e professionalità.
Dopo i saluti delle autorità è intervenuto il prof. Ruggero De Maria (Istituto superiore di sanità – Fondazione Iom) che ha spiegato l’importanza di questo appuntamento internazionale, affermando che è stata scelta Catania come sede della prima edizione del corso – che verrà organizzato annualmente in sedi italiane o statunitensi – per dare la possibilità ai ricercatori locali di entrare in contatto con i più illustri studiosi internazionali. Il prof. Lance Lotta ha introdotto i relatori anticipando le principali tematiche.
Il prof. Paolo De Paoli (direttore scientifico Irccs Cro – Aviano) ha portato l’esempio del Cro di Aviano come modello di struttura che si occupa di ricerca oncologica traslazionale. A seguire gli interventi scientifici.
Durante le giornate del corso si è parlato di diagnosi e terapie innovative in ambito oncologico.
In particolare il prof. Vikas Chandhoke (George Mason University) ha introdotto la bioinformatica e la sua fondamentale importanza per la clinica e la ricerca; ha parlato delle piattaforme tecnologicamente avanzate in grado di analizzare quantità enormi di dati generati dalle nuove analisi molecolari, in modo tale da poter fornire ai clinici, in maniera semplice e precisa, le informazioni necessarie per la terapia personalizzata dei pazienti.
Il prof. Giandomenico Russo (Istituto dermopatico dell’Immacolata, Roma) ha introdotto la genetica e la genomica (studio dei geni) parlando delle nuove tecniche che, da un campione di Dna, riescono a verificare la predisposizione del paziente ad ammalarsi e permettono di ottenere informazioni da utilizzare da un punto di vista terapeutico.
Il prof. Massimo Negrini dell’università di Ferrara – che collabora attivamente con il prof. Carlo Croce, una delle massime autorità mondiali della ricerca oncologica – ha introdotto l’argomento dei microRna, ovvero dei piccoli Rna che, anziché contribuire al processo di creazione di nuove proteine, ne bloccano la produzione; questo settore sta rivoluzionando la biologia e l’oncologia.
Il prof. De Maria nel suo intervento ha mostrato alcuni dati, in corso di pubblicazione, che dimostrano come, analizzando le cellule staminali tumorali, sia possibile conoscere la prognosi dei pazienti ammalati di tumore. Inoltre De Maria, insieme col prof. Giorgio Stassi, dell’università di Palermo, ha illustrato l’importanza della nuova terapia indirizzata contro le cellule staminali tumorali.
Il dott. Lorenzo Memeo (Iom) ha parlato di come associare le tecniche di anatomia patologica con la microdissezione laser, una serie di indagini molecolari che permettono di individuare i punti deboli del tumore per indirizzare meglio le terapie.
In tema di diagnostica il prof. Andrea Laghi dell’università di Roma, che da molti anni collabora con lo Iom, ha mostrato le nuove tecniche di diagnostica radiologica che permettono di effettuare lo screening del tumore del colon con un’innovativa colonscopia virtuale che, grazie a sofisticate tecnologie, effettua l’esame in modo poco invasivo eliminando perfino la fastidiosa preparazione intestinale. Inoltre, dagli interventi è emerso che esistono nuove tecniche di proteomica (studio delle proteine) che hanno permesso di trovare i biomarcatori per la diagnosi precoce dei tumori. Infatti, grazie a una collaborazione tra laboratori di ricerca italiani e quelli della Mason University, sono stati scoperti una serie di marcatori presenti nel sangue che, appena saranno validati, permetteranno di diagnosticare, con un semplice prelievo, anche i tumori in fase iniziale, rendendo semplici, efficaci ed economici gli screening sulle popolazioni a rischio di contrarre il cancro.
Inoltre, in occasione di questo corso, è stato stipulato un accordo tra i gruppi di ricerca del prof. Ugo Pastorino, dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, del prof. De Maria e del prof. Liotta per utilizzare le nuove tecniche di proteomica per la diagnosi precoce del tumore del polmone.
Il carcinoma polmonare, spesso incurabile, è la principale causa di decessi per cancro. Infatti su di esso si focalizzano molti studi sia in ambito diagnostico sia in ambito terapeutico, come ha evidenziato il prof. Lucio Crinò, primario di Oncologia all’ospedale di Perugia, che, in collaborazione con lo Iom, ha avviato dei trial clinici per la sperimentazione di nuovi farmaci molecolari che permettono di effettuare terapie oncologiche personalizzate. Crinò nel suo intervento ha mostrato quali saranno le terapie innovative dei prossimi anni che permetteranno di personalizzare e di rendere più efficace la cura del carcinoma polmonare.
(font: La Sicilia – A. TOR., 17 luglio 2008)