Presentatrice per caso… "Varannisa" per scelta!

Silvia VentimigliaArchiviato, con oltre 4000 presenze in tre giorni, l’Etna Blues Festival.

Grande riscontro di pubblico ed artisti capaci di coinvolgere gli spettatori in un turbinio di grandi emozioni: questi gli ingredienti della IX edizione dell’Etna Blues Festival appena conclusosi.

Una kermesse, quella di Mascalucia, che ogni anno riesce a portare all’ombra di Sua Maestà l’Etna il gotha di quel genere musicale, il blues per l’appunto, che – nato nei campi di cotone del Mississipi – è diventato base della musica moderna, in senso generale. Resta indelebile il ricordo delle performance di Mem Shannon, Bryan Lee, Marcia Ball, Joe Bonamassa, John Mayall e i suoi Bluesbreakers… solo per citare alcuni degli artisti che hanno dato lustro alle passate edizioni di questo splendido festival.

Dall’11 al 13 luglio, tre giorni di grande musica che – oltre alle esibizioni delle star internazionali – ha visto le performance delle band emergenti classificatesi ai primi posti del concorso Blues Band On Stage svoltosi la scorsa primavera. A loro il compito, di sera in sera, di riscaldare gli animi degli spettatori prima dei grandi della “musica del diavolo“.

Ai Cimbaljna Blues Band with Rowland Jones ed ai The King’s Bros è toccato il compito di aprire la prima serata lasciando, poi, il palco al mitico gruppo dei Nine Below Zero, cult band del British Blues. Un concentrato di grinta R&B, di passione blues e di irruenza punk. La jam session, che ha chiuso la serata, ha scritto senz’altro una delle pagine più belle di questo festival.

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Apripista dell’esibizione di Bettye LaVette, regina del soul blues, la Umberto Porcaro & The Rollercoaster e gli Hot 4 Blues, rivelazione di quest’anno. Momento irripetibile il bis, chiamato più volte da un pubblico entusiasta e mai pago e concesso dalla grande Bettye, concretizzatosi in un assolto a cappella da brivido, ulteriore prova della grandezza e delle spettacolari doti canore di questa artista, un misto tra la grinta di Aretha Franklin e la classe di Dionne Warwick, interprete impareggiabile dei drammi e delle gioie dell’Uomo.

Serata finale da urlo con i secondi ed i primi classificatisi al Blues Band On Stage, rispettivamente  Marco Gioè & The Shotgun ed i calabresi Walking Trees, vincitori – tra l’altro – del Premio “Muddy Waters“. A Loro il compito di preparare il terreno all’esibizione del grandissimo Willy DeVille che, con la sua  Mink DeVille Band, ha dato vita ad un concerto andato al di là di ogni più rosea aspettativa. “Qualcosa di un altro pianeta” come l’ha definito qualcuno. Con ritmi che andavano dal country al soul, dal rock al blues, il “pirata metropolitano” ha coinvolto totalmente il pubblico presente.

Nulla da dire. Grande, grandissima edizione dell’Etna Blues Festival. Bravi gli organizzatori con in testa l’Associazione Sicilia Blues di Mascalucia; bravi gli enti patrocinanti; bravi i partners e gli sponsor. Tutti tesi, ciascuno per la propria parte, alla felice riuscita di una manifestazione che, in pochi anni, è riuscita ad affermare una propria identità ed una tale notorietà che le permette di stare alla pari con gli altri grandi festival del genere, il Pistoia e l’Ameno Festival Blues solo per citare i più importanti.

Archiviata questa edizione, trapelano già i nomi delle star internazionali che verranno ai piedi del nostro vulcano la prossima stagione. Nomi che tremo solo a… citarli!
Al prossimo anno!

Silvia Ventimiglia

P.S. Ho utilizzato questo blog per raccontarVi del Festival perchè Mario, molto carinamente, gli ha dedicato un bell’articolo intitolandolo “La Nostra Silvia Ventimiglia presenterà anche quest’anno l’Etna Blues Festival“. Si, la Vostra, ha proprio ragione Mario. E’ riuscito a ribadire quel senso di appartenenza alla comunità viagrandese che mi ritrovo cucito addosso, come fosse la mia seconda pelle.

Queste tre splendide serate, come spesso mi accade, mi hanno permesso di ostentare orgogliosamente, ma anche goliardicamente, i colori del Mio, Nostro, amato paese. Un solo rammarico: non avere avuto con me il fedele registratore quando alla domanda, rivoltami dall’affascinante leader dei Nine Below Zero, circa la mia provenienza… ho risposto come sempre “Da varanni“. Ebbene, sentire un gigante della musica ripetere divertito “Davaranni, Davaranni… beautiful Davaranni!!“, al ritmo rock/blues, mi ha riempito il cuore. Quell’immagine, quella voce… le porterò sempre con me!

VIVA VIAGRANDE

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