Centrodestra batte centrosinistra undici a zero. Dopo il conteggio anche delle ultime schede si conferma il trionfo di Popolo della Libertà, Movimento per l´Autonomia e UDC e, per converso, la debacle dei partiti di quella che fu l´Unione, guidati dal PD. Dopo aver incamerato le otto province, per il Popolo della Libertà, gli autonomisti di Raffaele Lombardo e lo Scudocrociato di Salvatore Cuffaro, è arrivato il successo nei tre capoluoghi che decidevano il nuovo sindaco.
Brucia, per il PD, soprattutto la sconfitta di Messina con il coordinatore regionale, Francantonio Genovese battuto da Giuseppe Buzzanca del PDL, ex sindaco di AN costretto a dimettersi, cinque anni fa perché accusato e poi condannato per peculato d´uso (aveva utilizzato per un viaggio privato l´auto blu). Il nuovo sindaco di Catania è il senatore del PDL (pure lui ex AN) Raffaele Stancanelli che ha sconfitto Giovanni Burtone (deputato nazionale del PD) finito addirittura terzo dietro Sebastiano Musumeci de La Destra. Siracusa, infine, sarò governata da Roberto Visentin (PDL, area FI) che ha battuto il deputato all´ARS del PD Roberto De Benedictis.
Complessivamente, sono andati al voto in Sicilia 147 comuni, 40 dei quali con oltre 10 mila abitanti e di questi 26 andranno al ballottaggio il 29 e 30 giugno, mentre 11 (oltre ai tre comuni capoluogo) se li è aggiudicati al primo turno il centrodestra. Ma hanno ragioni per festeggiare soprattutto l´UDC e l´MPA. Vero è che al momento Salvatore Cuffaro e Raffaele Lombardo sono in freddo ma il loro asse, numeri alla mano, regge perfettamente con la corazzata del Popolo delle Libertà. «Il presidente Berlusconi – dice il governatore e leader dell´MPA Raffaele Lombardo – sappia che il voto dei siciliani non può essere mortificato. Il premier sappia che la Sicilia non potrà essere più mortificata, dunque ripristini i fondi che ci ha tolto con l´abolizione dell´ICI».
A Palermo il PDL ha conquistato il 38 per cento dei consensi, mentre UDC ed MPA insieme sono volati a quota 33,69. Ad Agrigento, si è registrato il sorpasso della coalizione (al momento solo ipotetica) tra MPA e UDC. I due partiti hanno messo assieme il 41,44 per cento dei voti contro il 35 del PDL. Ancora più evidente il distacco a Caltanissetta con il PDL al 19,71 e l´accoppiata autonomisti-scudocrociati oltre il 43 per cento.
Sulla lite con Cuffaro, Lombardo chiosa: «Prendo atto che un’amicizia fraterna si può rompere per un posto in giunta». Ma chi orbita nei mondi paralleli di Lombardo e Cuffaro giura sul fatto che i due, alla fine, si rappacificheranno.
Vince il centrodestra pure i sei scontri diretti dei piccoli comuni. Solo in un caso a spuntarla è stato il Partito Democratico, mentre negli altri paesi i candidati sono stati appoggiati dalle liste civiche. I comuni PDL sono: Sambuca di Sicilia (Agrigento), Delia (Caltanissetta), Trecastagni (Catania), Montemaggiore Belsito (Palermo), Acate (Ragusa), San Vito Lo Capo (Trapani). Militello Val di Catania, il paese di Pippo Baudo, rimane quindi l´unica roccaforte del centrosinistra.
Diversi i casi in cui la partita è stata decisa da una manciata di voti in più (a San Teodoro, in provincia di Messina, per una preferenza l´ha spuntata Salvatore Sirna) e in un Comune, a Ventimiglia di Sicilia, nel palermitano, si dovrà tornare addirittura a votare per il ballottaggio perché i due candidati sindaco, Andrea Mannina e Andrea Pagano, sostenuti da due liste civiche, hanno raggiunto entrambi 759 voti.
Tre le donne sindaco che amministreranno i comuni di Montagnareale (Messina), dove ha vinto Anna Sidoti, Ucria (Messina), che ha promosso prima cittadina Franca Algeri, e Viagrande (Catania), dove è stata eletta Venera Cavallaro dopo una sfida a quattro in cui tutti i concorrenti hanno superato la soglia del 20%.
(font: La Repubblica-Palermo.it – Massimo Lorello, 19 giugno 2008)